Inaugurato il molo galleggiante sul lago di Iseo che collega Sulzano a Monte Isola
Il 18 giugno scorso The Floating Piers, uno dei sogni dell’artista statunitense Christo, famoso per le sue opere di land art, è diventato realtà: raggiungere Monte Isola, l’isola più grande del lago d’Iseo, dalla sponda bresciana dello stesso sarà possibile camminando sull’acqua, grazie alla passerella galleggiante lunga 4,5 chilometri realizzata dell’artista.
Un’impresa che precedentemente non era riuscito a realizzare in altri Paesi. “L’artista impacchettatore mette i turisti sull’acqua”, ha titolato il Der Spiegel: in effetti si stima che la passerella gigante appena inaugurata, e che sarà accessibile fino al 3 luglio, porterà sul lago d’Iseo più turisti di quanti non se ne siano mai visti; secondo alcune stime si parlerebbe addirittura di una cifra che va dai cinquecentomila al milione di arrivi previsti, arrivi che l’intera cittadinanza si sta preparando ad accogliere approntando percorsi pedonali speciali, potenziando i collegamenti ferroviari da Brescia a Iseo e Sulzano e modificando i tragitti e gli orari dei battelli.
In caso di afflusso eccessivo rispetto alla capienza dei centri urbani, il prefetto di Brescia si è riservato di chiudere formalmente l’acceso ai paesi e rimandare indietro la gente. Boom di prenotazioni in alberghi e bed and breakfast, (aumentate dell’80% circa) che andranno a contribuire ai ricavi che il grande evento porterà con sé, circa 50 milioni di euro stimati, quasi tre milioni di euro al giorno dal 18 giugno al 3 luglio. L’evento è tra i più grandi degli ultimi anni, almeno per le mostre temporanee, forse il più grande dopo Expo 2015: “Provate a digitare su Google ‘mostre più visitate in Italia’ e troverete la classifica delle prime 10 nel 2015: in vetta c’è una temporanea alla Biennale di Venezia, seguita da Van Gogh a Milano. Hanno fatto 350 mila visitatori. Poi c’è Marc Chagall a Palazzo Reale a Milano, 345 mila. Ma niente — rivendica il sindaco di Iseo — che arrivi ai nostri minimo 500 mila turisti attesi”.
Si potrà accedere alla passerella 24 ore su 24, ovviamente tempo permettendo, come ha sottolineato lo stesso autore ironizzando sulle previsioni di pioggia: “…neanche Christo – ha dichiarato – può fare miracoli: se piove, non si cammina sulle acque”. L’opera, fatta di terra, aria e acqua, creerà un paesaggio straordinario grazie anche alla sua copertura, un telo di feltro in tessuto cangiante, 70.000 metri quadri tra il giallo e l’arancione, prodotto da una ditta tedesca e scelto per rivestire la passerella, sulla quale l’artista invita a salire “senza scarpe per cogliere la sensazione della camminata sull’acqua”; per chi invece volesse tenere le scarpe, banditi, ovviamente, i tacchi; vietate anche biciclette, pattini e skateboard; via libera invece a passeggini, sedie a rotelle e cani rigorosamente al guinzaglio.
Christo Vladimirov Yavachev, l’artista statunitense di origine bulgara che ha appena festeggiato i suoi 81 anni, ha raccontato di aver progettato quest’opera 40 anni fa per il delta del Rio de la Plata, in Argentina, con la moglie Jeanne-Claude, scomparsa nel 2009. L’opera non fu però realizzata a causa di diversi problemi con le autorità. Anni dopo ci riprovò nella Baia di Tokyo, ma ancora senza successo.
Nel 2014, ormai quasi ottantenne si disse: “O la faccio adesso o diventerà troppo complicato per la mia età”. Così “cominciò a girare il Nord Italia — spiega il primo cittadino di Iseo — insieme ai suoi collaboratori: il nipote e il fotografo Wolfgang Volz. Videro prima il Lago Maggiore, poi quello di Como, il Garda e da ultimo arrivarono su quello d’Iseo (il Sebino): visti Montisola e Sulzano capirono che questo era il posto giusto. E andarono dai sindaci”.
Sul New York Times, Christo avrebbe poi dichiarato: “E poi dicono che l’Italia è il Paese della burocrazia! Non ho mai avuto tanta collaborazione. Per la prima volta ho avuto in poche settimane autorizzazioni che altrove mi erano costate anni”.
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