I sintomi della celiachia in futuro potranno essere attutiti grazie alle secrezioni di un parassita dell’intestino, un anchilostoma comune nel terzo mondo
È in crescita, anno dopo anno, il numero delle persone che si scoprono celiache. La celiachia è una sorta di intolleranza alimentare che i soggetti interessati hanno nei riguardi del glutine. Il glutine è sostanza di natura proteica contenuta nel grano, nell’avena, nell’orzo e nella segale che, nei celiaci, provoca un danneggiamento della mucosa intestinale e quindi riduce notevolmente la capacità dell’individuo di assorbire gli alimenti. Si tratta, quindi, di una malattia autoimmune dell’intestino tenue che può comparire ad ogni età, a cominciare dall’età dello svezzamento. Quando i celiaci mangiano cibi con glutine, presente nel grano e in altri cereali, la gliadina, una proteina contenuta nel glutine, causa una reazione immunitaria inappropriata e quindi un’infiammazione, che interferisce con l’assorbimento delle sostanze nutritive. Tra i sintomi che possono mettere in allarme troviamo dolori addominali, gonfiore addominale, diarrea, nausea, spossatezza, perdita di peso, assenza delle mestruazioni (amenorrea) e disturbi della crescita nei bambini.
Fino adesso, e alla luce delle attuali conoscenze scientifiche, si può affermare che l’intolleranza al glutine va considerata di natura permanente. Sono sintomi molto comuni che possono essere facilmente sottovalutati. Per una diagnosi alla celiachia bisogna fare delle analisi del sangue e una gastroscopia con biopsia. Fino ad oggi, la dieta senza glutine, condotta con rigore e per tutta la vita, è l’unico modo per combattere la celiachia stando attenti anche a non sottovalutare tutti quei cibi confezionati che hanno del glutine “nascosto”. Per questo oggi in Svizzera gli alimenti privi di glutine sono disciplinati nell’Ordinanza sulle derrate alimentari e sono contrassegnati dal simbolo recante una spiga di grano su un segnale di divieto. Inoltre, vista la larga diffusione del fenomeno, non mancano nei supermercati linee di prodotti appositamente creati per il problema, così come esistono ristoranti e luoghi che offrono il servizio di cibi privi di glutine.
Come detto in precedenza l’unico modo veramente efficiente per intervenire sulla celiachia è una dieta priva di glutine, che porta subito un rapido miglioramento del paziente. Oggi però possiamo sperare di poter alleviare, se non addirittura eliminare, i fastidiosi sintomi della celiachia grazie ad una nuova scoperta secondo la quale, l’uso di un parassita dell’intestino, un anchilostoma comune nel terzo mondo, potrebbe apportare risvolti positivi. Si tratta del risultato di una ricerca congiunta dell’Università James Cook e dell’Ospedale Prince Charles di Brisbane, per la quale sono state utilizzate le larve del nematode Necator americanus che sono state inoculate artificialmente in un campione di pazienti. Nella sperimentazione, i pazienti di celiachia infettati dall’anchilostoma sono diventati “piuttosto tolleranti” al glutine. I risultati dei primi test sono molto incoraggianti, e altri sono in programma all’inizio del prossimo anno – riferisce il responsabile della ricerca, il gastroenterologo John Croese, sul Journal of Allergy and Clinical Immunology. Resta ora da vedere quali componenti causino la reazione desiderata. “Stiamo studiando in particolare una molecola, ma vi sono probabilmente molte diverse componenti della secrezione del nematode che manipolano il sistema immunitario”, scrive Croese. “La prossima generazione di farmaci per trattare le malattie autoimmuni può essere contenuta nelle secrezioni dei parassiti”.