Pubblichiamo di seguito un commento sull’articolo di Antonia Pichi pubblicato nell’edizione del 28 febbraio 2018
Gentile redazione,
Ho letto nel nr. di „La Pagina“ del 28 febbraio un articolo dedicato ai corsi di lingua e cultura e le certificazioni linguistiche di Antonia Pichi.
L’autrice dell’articolo dà un quadro corretto della situazione delle certificazioni linguistiche e giustamente sottolinea come il desiderio di far certificare anche la propria lingua di origine sia giustificato. Senz’altro condivido i motivi da lei elencati per spiegare come anche i ragazzi di origine italiana traggono vantaggio conseguendo un diploma che attesti le loro competenze linguistiche in italiano.
Come presidente emerito del Comitato di Zurigo della Società Dante Alighieri (1998-2008) mi permetto però di fare una precisazione riguardo alla nascita del PLIDA Juniores ideato per la certificazione della conoscenza linguistica degli alunni dei corsi. Fu infatti la dott.ssa Rosanna Chirichella a proporre la certificazione alla sede centrale della Società Dante Alighieri come Progetto Pilota nel 2000-2001 per i corsi di lingua e cultura. Tale certificazione è stata la prima destinata ad un’utenza giovanile e poi presa in considerazione da altri enti certificatori.
Il progetto, che inizialmente fu ideato dalla sopramenzionata dott.ssa Chirichella insieme alla sede centrale di Roma, fu sostenuto dall’allora direttrice della scuola Dante Alighieri, dott.ssa Elisa Gallo, e dalla sottoscritta.
Susanna Sguaitamatti