La più romantica e tragica storia d’amore di tutti i tempi torna in questi giorni al cinema. Se avete voglia di dedicarvi totalmente al vostro amore, allora le sale cinematografiche vi offrono lo spunto perfetto con la rivisitazione del capolavoro cinquecentesco di Shakespeare: Romeo & Jiuliet
Quando parliamo di una delle coppie più celebri per la loro storia d’amore è difficile non pensare a Romeo e Giulietta, i due giovani veronesi che consumarono il loro travolgente amore fino alla morte. La tragica storia di Giulietta e del suo Romeo, scritta nel lontano 1594, ha da sempre attratto l’attenzione di numerosi cineasti che hanno cercato ogni volta di riportare sullo schermo l’intensità della storia travolgente tra i due sfortunati e giovani amanti. Il primo, l’indimenticata versione di Romeo e Giulietta di Franco Zeffirelli del 1968, con i bellissimi e giovanissimi Leonard Whiting, 17 anni, nei panni di Romeo e Olivia Hussey, 16 anni, nei panni di Giulietta.
Il famoso regista italiano ha reso la storia dei due amanti veronesi in maniera altamente romantica e fortemente tragica. Nel 1996, con Romeo + Giulietta, interpretati da Leonard Di Caprio e Claire Danes, Baz Luhrmann ci offre una versione in chiave postmoderna della vicenda ambientata in epoca moderna dove le due famiglie, i Montecchi e i Capuleti, sono rappresentate come potenti imperi d’affari in guerra tra loro, le spade sono state sostituite dalle pistole, mentre i dialoghi sono ripresi fedelmente dalla versione Shakespeariana. Fino ad arrivare all’ultima rivisitazione cinematografica del capolavoro realizzata con scenografie sontuose, protagonisti giovanissimi e grandi star: Romeo & Jiuliet di Carlo Carlei. “La sfida era fare un film federe allo spirito del capolavoro di Shakespeare. Volevo che il film fosse moderno e frenetico. La passione selvaggia di Romeo e Giulietta simboleggia l’eterna opposizione fra la giovinezza, con la sua innocenza, e l’età adulta, con le sue prescrizioni e pregiudizi”, spiega il regista italiano. “Credo che i giovani d’oggi troveranno molto attuale la dignità con cui essi difendono fino all’ultimo istante il loro diritto ad amarsi. Ci sono inoltre molte analogie fra la faida dei Montecchi e Capuleti e certe forme di intolleranza radicale che ancora oggi non permettono l’unione fra due persone che appartengono a razze, religioni e ceppi sociali diversi”.
Per questo il regista propone questa sua ultima fatica cinematografica non soltanto come un film, ma anche un grande progetto rivolto a tutti gli adolescenti: l’obiettivo è stato quello di voler raccontare e far conoscere un’antica storia d’amore al pubblico più giovane. “La tragedia di Romeo e Giulietta è l’esplorazione di quello che vuol dire innamorarsi per la prima volta”, spiega. “Il nostro intento era avvicinare i giovani al capolavoro di Shakespeare, che è stato la nostra unica fonte. La novità, semmai, è il modo in cui il film restituisce la poesia dell’opera a un pubblico moderno”. Si tratta di una coproduzione anglo-italiana firmata dal regista siciliano Carlo Carlei e interpretata da un grande cast internazionale: Nei panni degli amanti di Verona troviamo il giovanissimo attore inglese Douglas Booth e l’americana Hailee Steinfeld. Ed Westwick è Tebaldo, mentre Christian Cooke è Mercuzio, Frate Lorenzo è interpretato dal grande Paul Giamatti, Lisley Manville la Nutrice, Tomas Arana e Laura Morante sono i signori Montecchi, i genitori di Romeo, Damian Lewis è il capofamiglia Capuleti, cioè il papà di Giulietta e Stellan Skarsgard indossa i panni del Principe della Scala. “Con tutto il rispetto per le versioni precedenti di Romeo & Giulietta, io ho cercato di andare più in profondità. – ha spiegato Carlei – Ho umanizzato tutti i personaggi di contorno, da Frate Lorenzo alla Nutrice, e ho concepito il film come lo specchio delle contraddizioni tra il mondo degli adulti, con il suo pragmatismo, e i sentimenti dei giovani che quando s’innamorano sono capaci di fare qualunque cosa”. Il regista ha scelto di ambientare il film nel Rinascimento, “Mi sono preso la libertà di spostare l’azione di un centinaio d’anni per poter ispirarmi ai colori dei quadri e degli affreschi dei maestri di quell’epoca”, spiega ancora Carlei. “Abbiamo girato tra Verona e Mantova nei magnifici palazzi nobiliari dove hanno vissuto, amato e sofferte delle persone reali. Si tratta di ambientazioni ben più calde e verosimili dei teatri di posa”.