Marco Masini è un cantautore autentico: un attento osservatore della realtà che attraverso la musica racconta la sua visione della vita con una inconsapevole tendenza alla sovversione dei canoni del prestabilito in nome della sincerità, anche quando è scomoda. Il suo ultimo album dal vivo “Spostato di un secondo live” edito da Sony Music, anticipato dal singolo “Signor Tenente” fotografa l’ultimo tour e ripropone i brani dell‘ultimo album: un disco variegato e moderno dalle sonorità electro pop, il cui tema centrale è la rilettura del tempo trascorso senza nostalgia ma con consapevolezza. Noi de La Pagina abbiamo parlato con lui di musica e della sua evoluzione umana, nonché del suo concerto di Zurigo il prossimo 21 ottobre
A proposito di evoluzione e di mondo che cambia, come vivi il cambiamento dell’era digitale?
La comunicazione oggi è quasi totalmente digitale quindi va assolutamente vissuta e compresa. Bisogna sapere usare questi nuovi strumenti senza permettere che siano loro ad usare te e senza scollegarsi troppo dalla realtà. Come tutti quelli della mia generazione vivo la tecnologia con lucidità utilizzandola con equilibrio.
Il tempo sembra essere un filo conduttore delle tue ultime produzioni… anche “Spostato di un secondo” rappresenta un’utopia temporale. Negli anni ’90 hai urlato il disagio giovanile di quel tempo con brani simbolo come “Vaffanculo”. Oggi a distanza di quasi un ventennio qualcosa è cambiato? Sei ancora in lotta con il mondo?
Il mondo è in eterno cambiamento… in lotta con il mondo ci siamo sempre. tutti i giorni, nessuno può dire di vivere un periodo storico che ci mette a nostro agio… dalle brigate rosse al Isis c’è sempre un filo rosso di angoscia e di paura che ci attanaglia. La cosa bella è che il mondo ti dà sempre nuove armi per combattere un nuovo male, se prima negli anni ’90 potevi scendere in piazza e gridare la tua rabbia nelle manifestazioni e nei cortei, oggi l’aggregazione avviene attraverso i social network e questo crea una comunità che può essere ancora più forte. Ma questo cambiamento se da una parte può essere rivoluzionario ed aggregante dall’altro può condannare ad uno stato di solitudine ed emarginazione per un post od un commento sbagliato o per un atto di cyber bullismo. L’importante è vivere il proprio tempo senza rimpianti il grido universale oggi più che quello della rabbia dovrebbe essere quello della pace…
Nell’album c’è anche la cover del brano di Giorgio Faletti “Signor tenente” che sembra essere molto nelle tue corde, è un brano difficile…
Lo considero uno dei pezzi più belli della storia della musica italiana che tratta un argomento di grande attualità nonostante sia un brano del ’94. Ho voluto ricantarlo per rendere omaggio a Giorgio Faletti, un personaggio ricco di coraggio ed imprevedibilità. Ho deciso di portalo anche sul palco del Ariston assumendomi le mie responsabilità ed ho trovato un ampio consenso di pubblico e critica.
Le tue canzoni sono spesso una fotografia del nostro mondo… nel tuo ultimo album trova spazio anche una versione inedita de “La borsa di una donna” scritta per Noemi. Qual è stata la tua musa ispiratrice? Avevi già pensato a Noemi come interprete?
No, in realtà non ho pensato a Noemi, è stata lei che ha ascoltato il brano e si è identificata così tanto da volerlo presentare al Festival di Sanremo. Tengo precisare che il brano l’ho scritto con Antonio Iammarino e Marco Adami. Per la scrittura siamo partiti da un confronto tra tre uomini che adorano l’universo femminile e che non impareranno mai a conoscerlo, ma che avevano tanta voglia di sperimentare e di descriverlo per mettersi alla prova. La borsa ovviamente è un pretesto simbolico per raccontare una serie di suggestioni ed emozioni.
In tanti anni di carriera la Svizzera è stata per te una tappa fissa per i concerti e per gli appuntamenti con la stampa. Che rapporto hai con questo Paese?
Molto buono, ho dei bei ricordi sia per quello che riguardano i concerti, sia con la comunità italiana in generale. Sono sempre stato accolto con calore in tutti questi anni. E sono contento di poter ritornare dopo un po’ di tempo a Zurigo.
Appunto, il 21 ottobre sarai al Kaufleuten di Zurigo. Cosa proporrai?
Torno con il nuovo spettacolo dopo essere stato nelle piazze più belle d’Italia. Non mancheranno tutti i brani più celebri come “Ci Vorrebbe il mare”, “Perché lo Fai”, “Ti vorrei”, “Disperato”, “L’uomo Volante”, “T’innamorerai” e tanti altri. Insomma ci divertiremo un sacco!
Bruno Indelicato
foto: Ansa
Marco Masini
Domenica 21 ottobre, ore 20
Kaufleuten – Klubsaal
Prevendita: ticketcorner.ch / allblues.ch / kaufleuten.ch / Posta / Manor
Sito ufficiale: www.marcomasini.it