Marco Camin, 48 anni si candida per l’esecutivo di Zurigo che i cittadini voteranno il 3 marzo. Certamente è un evento speciale che un doppio-cittadino si candida per questo incarico, sapere quali sono le problematiche degli emigrati a Zurigo è un vantaggio per il candidato del PLR. Lo abbiamo incontrato nel suo studio per fargli qualche domanda…
Si presenti agli elettori per farsi conoscere meglio….
Sono nato qua a Zurigo dove ho fatto le scuole. E dove ancora oggi lavoro e abito, e dove i miei figli frequentano le stesse scuole che frequentavo io. I miei genitori sono di Trento, sono venuti qua dopo la guerra e hanno cominciato a lavorare. Allora hanno preso la cittadinanza Svizzera perché mio padre lavorava al tribunale di Zurigo ed era meglio che lui prendesse la cittadinanza Svizzera. A quel tempo ancora non si poteva avere tutte due le cittadinanze, io però dopo ho recuperato la cittadinanza italiana, sono quindi doppio-cittadino. Ho sposato una donna svizzera, ho due figlie di 16 e 17 anni e un figlio di 12 anni. Insieme a mia moglie ho aperto lo studio odontotecnico nell’anno 1989 e nello stesso tempo mi sono anche impegnato in politica.
Lei come vive l’italianità?
Ho ancora dei parenti in Italia che andiamo a trovare una volta l’anno, mi piace estremamente passare le mie vacanze in Italia, l’estate lì è un highlight per tutta la famiglia. Poi mi piace molto andare a mangiare nei ristoranti italiani.
Ora si candida per l’esecutivo zurighese…
Sì, perché in tutto questo tempo, come padre di famiglia, ma anche come imprenditore, ho sempre preso delle responsabilità e adesso voglio prenderle anche per la città di Zurigo. È il momento opportuno per me, mia moglie continuerà a dirigere il nostro studio e io potrei dare tutto il mio impegno per la città di Zurigo.
Quali sono i progetti che le stanno particolarmente al cuore?
In prima linea quello che dobbiamo guardare che si vada sempre avanti, restare al posto stesso vorrebbe dire anche arretrare. In modo particolare dobbiamo garantire che la città di Zurigo possa offrire posti di lavoro, apprendistato. Dobbiamo garantire che si continui andare a comprare in un negozietto piccolo vicino casa, può sembrare un progetto elementare, ma non lo è se consideriamo che negli ultimi 10 anni hanno chiuso tante attività commerciali, il 7% è sparito da Zurigo e questo è indice di un futuro molto difficile.
La politica d’alloggio e il traffico sono problemi di cui si discute molto, lei come vede la situazione?
È una problematica di adesso, ma anche del futuro, purtroppo non esiste una soluzione o bianca o nera secondo me. Ci vuole più posto per abitare, ci vogliono scuole vicine, questi sono tutti grandi progetti. Una soluzione sarebbe sicuramente costruire in modo intelligente sullo spazio già esistente: dobbiamo pensare a tutto, alle persone che vivono a Zurigo, al lavoro nelle circoscrizioni e anche alla natura.
Per quanto riguarda il traffico?
La più grande problematica è quella del traffico sulle linee principali. Se iniziamo a chiudere corsie sulle linee principali, il traffico entrerà automaticamente nelle zone tranquille dove si abita e dove si vuole avere un po’ di tranquillità. Sulla situazione del traffico in centro si dovrebbe pensare a soluzioni semplici per andare da un punto all’altro della città senza dover passare necessariamente dal centro. Faccio un esempio: Chi dal Seefeld deve andare a Wollishofen deve per forza attraversare la città, in questo caso si potrebbe sviluppare una soluzione per evitare di entrare in città e causare traffico inutilmente, in questo modo le linee rimarrebbero fluide e ci sarebbe meno traffico nel centro.
La politica famigliare è sempre di grande interesse. Che idee e provvedimenti suggerisce in proposito?
La famiglia è il punto centrale della nostra vita, credo che riusciamo a superare momenti difficili soprattutto grazie al sostegno e la sicurezza della nostra famiglia. Mi piacerebbe che i genitori potessero lavorare senza problemi sia perché devono o perché vogliono farlo. Il potenziale delle donne è molto importante e purtroppo finora non c’è stata ancora la possibilità di attivarlo. Per questo io credo che una soluzione potrebbe essere la scuola giornaliera che dà la possibilità ai genitori di poter andare a lavorare e sarebbe un modello molto semplice anche per gli alunni che resterebbero nella loro scuola. Credo che non sarebbe solo un vantaggio per le donne, ma anche per gli uomini e anche al di fuori della famiglia, per tutto il mondo di lavoro, che avrebbe la possibilità di sfruttare questo potenziale.
È stato consigliere comunale e anche cantonale, quali sono le esperienze che porterebbe all’esecutivo di Zurigo?
Ho conosciuto il sistema, ho capito dove ci sono i vantaggi e dove troviamo gli ostacoli. Ho visto anche come lavorano i consiglieri dell’esecutivo, quando hanno risultati e cosa devono fare per ottenerli. L’esecutivo deve avere la capacità di confrontarsi con persone che hanno opinioni diverse ed elaborare un risultato che soddisfi la maggioranza. Ho fatto inoltre le mie esperienze da dirigente, ero capo della campagna elettorale, posizionato al PLR del cantone di Zurigo e ho diretto diverse elezioni cantonali, nazionali e anche comunali da cui ho imparato tantissime cose. In parlamento tante volte ho potuto dare un esempio di come si lavora insieme, anche dietro le quinte, e trovare una soluzione che ci porta avanti. Questa è una delle ragioni per cui ho un largo supporto dai diversi partiti.
Manuela Salamone