“L’Italia vista da…Ticino” storia di una piccola famiglia italiana in terra elvetica….
Avete intenzione di trasferirvi in Svizzera? Ecco quello che c’è da sapere, qualche informazione per iniziare senza troppi traumi!
Lui: “Un bacio”
Io: “tre…come si usa qui!”
…ecco…questa è la prima delle numerose cose “alternative” che ho notato quando mi sono trasferita in terra elvetica!
Quando mi è stata comunicata l’assegnazione di un articolo per una rivista italiana il mio primo pensiero è stato “se devo parlare della Svizzera partendo dalle cose fighe, dalle diversità, le stranezze, le cose che vanno al di fuori delle nostre (intendo italiane) abitudini…non mi basta un tomo della Treccani! Così vicine e così diverse, sembra quasi il titolo di una canzone di Baglioni, ma è proprio questo! Niente o quasi accomuna la Svizzera con l’Italia se non la lingua ed un pó di cibo in Ticino. Partiamo dal pratico: qui la domenica è sacra, come lo sono le vacche in India, non si lavora, guai, cascasse il mondo così come non lo si fa al di fuori dell’orario segnato sulla porta. Uno smaliziato penserebbe subito “ci credo, guadagnano abbastanza durante l’orario lavorativo” ebbene no, così non è, dopo le 18 si va a casa, si inizia a preparare la cena e si sta in famiglia! La domenica si fa il pic nic al parco in estate o si va in montagna d’inverno, rigorosamente con la famiglia! Devo dire che dopo 42 ore di lavoro settimanale ci sta tutto…se penso che mio figlio si spara quelle 10 ore di nido al giorno da quando ha un anno, come potrei levargli quelle 3 ore di coccole serali o il weekend “gironzolone” come lo chiamo io?
Altra bella abitudine (per la linea soprattutto) qui non esiste L’ORA DEL PRANZO ma la PAUSA PRANZO alias uno spuntino fugace che si consuma max in un’ora e mezza ed a volte è occasione di business meeting informali, della serie manicaretti addio, panino o sushi fatti avanti, un buon metodo anche per sperimentare nuove cucine etniche molto in voga per la PAUSA PRANZO, la chiamerei una sorta di Etnic Lunch Bag volgarmente detta Sacchetto del pranzo etnico!
Passiamo all’happy hour, qui si fa il mercoledì o giovedì…mai di venerdì o sabato quindi dimenticate il Rolando & Go di turno che di sabato chiude una strada di giovani (e meno) ragazzetti con birre e Negroni in mano anche perché qui si beve un prosecco, un vino o al massimo uno Spritz, scusate ma qui siamo “al nord”!
Parliamo ora della parte burocratica: vuoi vendere la tua auto e comprarne un’altra? Ok, individuata la nuova scelta stacchi la targa dalla vecchia e la metti sulla nuova, no file, no pratiche da affidare ad agenzie che fanno solo quello, no, niente di tutto ciò! Lo stesso vale per i contratti d’affitto delle case dove una volta sbattuti a destra e manca per trovare e produrre al proprietario una serie di documenti degni della Ponzi Investigazioni basta firmare un modulo prestampato e metterlo nel cassetto, niente agenzia delle entrate, niente versamenti antecedenti le marche da bollo (la cosa più assurda del mondo!) niente di tutto ciò…basta inserire i dati, mettere una firmetta e via…ah senza dimenticare di inserire il vostro numero di Natel* mi raccomando!!!!
Ora siete pronti ad affrontare un trasferimento in Svizzera dove la polenta tradizionale diventerà la vostra migliore compagna di tavola ed il lago il vostro mare!
*Natel = cellulare. Deriva dalla prima linea mobile inventata dalla Swisscom, come se noi dicessimo “Ti lascio il mio Omnitel”!.
(Continua)