La crescita progressiva del livello degli oceani non procede in maniera costante ma aumenta sempre più
Per migliaia e migliaia di anni il livello del mare è rimasto relativamente stabile favorendo l’insediamento delle comunità umane lungo le coste. Da tempo però, questa relativa stabilità con esiste più e, anzi, il livello degli oceani cresce in misura maggiore rispetto alle stime degli studiosi.
La crescente fusione dei ghiacci in Groenlandia e Antartide è la principale causa dell’aumento del livello delle acque, che sembra aver preso la rincorsa, avanzando di quasi un millimetro in più ogni 10 anni, dato non previsto dalle stime degli studiosi. Considerando dunque i 3 millimetri circa di ‘regolare’ innalzamento annuo, entro il 2100 potremmo raggiungere o persino superare una crescita dei mari di 10 millimetri all’anno. A confermare questi numeri, l’analisi degli ultimi 25 anni di dati altimetrici forniti dai diversi satelliti, capaci di rilevare l’altezza dei mari anche al largo e non solo in corrispondenza della riva. I dati sono stati elaborati in uno studio condotto dai ricercatori delle Università del Colorado e del National Center for Atmospheric Research in collaborazione con la NASA e pubblicato su ‘Proceedings of the National Academy of Sciences’.
In primo luogo i ricercatori hanno usato i dati altimetrici raccolti dai satelliti delle missioni franco-statunitensi TOPEX/Poseidon, Jason-1, Jason-2 e della missione euro-statunitense Jason-3R, tutte destinate al monitoraggio degli oceani. Inoltre, per poter determinare la componente di innalzamento dovuta allo scioglimento dei ghiacci, Steve Nerem, a capo dello studio, e i suoi colleghi, hanno usato i dati della missione satellitare tedesco-statunitense GRACE, che monitora le variazioni nell’intensità del campo gravitazionale terrestre.
“Questa accelerazione è dovuta principalmente allo scioglimento più rapido dei ghiacci della Groenlandia e dell’Antartide. E questa è quasi certamente una stima conservativa”, ha spiegato Nerem. “Questa accelerazione potrebbe raddoppiare la crescita totale del livello del mare entro il 2100 rispetto alle proiezioni basate su una crescita costante. Si potrebbe passare dai circa 30 cm previsti a oltre 65 cm in più”, ha aggiunto ancora il responsabile dello studio.
E questo, supponendo che in futuro la fusione dei ghiacci proceda come negli ultimi 25 anni, e non a ritmo più sostenuto, come invece sembrano far pensare le ultime stime. Questo incremento potrebbe portare a conseguenze catastrofiche per quelle nazioni costiere che hanno modulato le politiche di adattamento su stime più conservative rispetto a quelle svelate dagli ultimi dati.
Oltre al rapido scioglimento dei ghiacciai, l’aumento del livello del mare è dovuto anche all’aumento delle concentrazioni di gas serra nell’atmosfera che porta ad un aumento della temperatura dell’aria e dell’acqua e agisce sul livello degli oceani attraverso due meccanismi: l’acqua più calda tende innanzitutto ad espandersi (l’espansione termica è responsabile della metà dei 7 cm di innalzamento globale registrati dal 1993 ad oggi); inoltre, le più alte temperature incoraggiano la fusione dei ghiacci terrestri le cui acque finiscono negli oceani.