Dal ritorno delle bellissime borse a secchiello degli anni ’70, alla realizzazione di originali e tradizionali cravatte fino alla creazione di scarpe rivoluzionarie: ecco alcuni accessori che arricchiranno il nostro look
Borsa a secchiello
Da quanto tempo la stavamo aspettando? La borsa a secchiello finalmente ritorna nelle nostre mani proprio nelle forme e nelle caratteristiche che ne avevano fatto un accessorio cult degli anni ’70, per la stagione primavera/estate si presenta come un pezzo immancabile nel nostro guardaroba. Un modello classico rivisitato come fa Zagliani che ne riprende la tipica forma, la chiusura con coulisse e le proporzioni medio – grandi. L’unica novità riguarda la ricercatezza dei materiali utilizzati un pellame di lusso come il pitone naturale, color roccia, o albino. E anche se per alcuni è un pezzo classico mai abbandonato completamente, come per la Maison Louis Vuitton, questa primavera si presenta in una veste assolutamente nuova, geometrica in bianco e nero. Ma non solo, sono diverse le versioni della borsa a secchiello, che può essere portata a mano o a tracolla, tempestata di stelle come quella firmata Saint Laurent, decorata da maxi pois metallici per Tod’s, e nella nuova versione Mini Mini con interni colorati a contrasto dalle nuove sfumature per Mansur Gavriel. Anche le firme low cost offrono svariate versioni della borsa a secchiello: dalla versione boho chic della collezione H&M Loves Coachella a quella in pelle stampa cocco di Zara.
Un po’ di stravaganza, mista a tradizione e perché no, anche un po’ di scaramanzia. Saranno queste le caratteristiche che segneranno l’uomo che sceglie di indossare una cravatta Cilento. Le cravatte della Maison di moda napoletana che da anni celebrano i mestieri e le professioni di tutto il mondo dagli avvocati, ai medici, ai giornalisti, ai commercialisti, ai matematici fino ad arrivare ai ladri, ha deciso di dedicare la sua cravatta ad una figura molto cara al popolo dei napoletani. L’idea è di Ugo Cilento, che guida la maison partenopea per l’ottava generazione familiare consecutiva e che ha scelto di dedicare la cravatta di questa stagione di moda alla figura di ‘o pazzariello, il personaggio reso celebre da Totò nel film “L’oro di Napoli” e ormai quasi dimenticato, ritorna a vivere comparendo sul “codino” delle cravatte, tutte di seta realizzate a mano con lavorazione “sette pieghe”. Sul tessuto, invece, su sfondo blu, rosso o verde, ci sono i simboli del “lavoro” del pazzariello, dal triccaballac al putipù, dal corno di corallo al fiasco di vino, solo per citarne alcuni. “Abbiamo voluto coniugare la tradizione e il fascino del passato con l’eleganza che ha reso celebre nel mondo la sartoria artigianale napoletana – spiega Ugo Cilento – perché il bello non nasce dall’oggi al domani e deve continuare a essere il segno distintivo di Napoli”.
Presentate a Pitti immagine uomo le novità per la primavera-estate 2015, con un ampliamento della collezione verso varie tipologie di prodotto. Le scarpe “vulcanizzate” una scarpa vulcanizzata, ovvero con tomaia e suola unite senza cuciture, prodotta interamente in Italia. Si tratta di scarpe unisex, realizzate attraverso un procedimento di vulcanizzazione, studiato in esclusiva e portato avanti in Italia. La particolare procedura prevede l’assemblaggio della suola alla tomaia, ottenuto attraverso una striscia in gomma vulcanizzata che non necessita di cuciture. La scarpa diventa così più flessibile e leggera. I modelli della linea Vulcanized RR sono sviluppati nei tessuti della collezione estiva. Si tratta degli stessi lavaggi esclusivi che Roy Roger’s utilizza per il denim, che rendono ogni scarpa diversa dall’altra. Dallo stile sportivo, le scarpe vengono realizzate nei tessuti della collezione: chambray e cotone stampato floreale, poi trattati e sottoposti ai lavaggi che il brand applica da sempre ai denim e cotoni. “Crediamo molto in questo progetto” ha spiegato Guido Biondi, direttore creativo del Gruppo “perché è un vero lusso riuscire a produrre scarpe vulcanizzate in Italia, trattandole a mano e conferendo autenticità assoluta”.