Da ultime indiscrezioni si vorrebbe passare dal disegno di legge ad un decreto, cosa alquanto assai illiberale che lederebbe il diritto della proprietà privata e ad avviso di molti sarebbe anche anticostituzionale. Questo guarda caso proprio successivamente alla data in cui una dozzina di sigle tra cui Confedilizia ha smontato articolo dopo articolo le due bozze circolate tra giugno e settembre promosse dal ministro Santanchè sulla regolamentazione degli affitti brevi. Questa guerra aperta agli affitti brevi avrebbe come risultato un aumento spropositato del sommerso ed un aumento dei prezzi di locazione. La attuale proposta di legge infatti, prevede un vincolo di due notti di pernottamento, la predisposizione di tutte le infrastrutture previste per la sicurezza come fosse un albergo, e della creazione di una vera propria impresa, con aggravi di costi e problemi per coloro che cercano di far fruttare il proprio immobile acquistato con tanti sacrifici ed oggi tassato in maniera assolutamente ingiusta. Tutte queste manovre sono dirette a disincentivare gli affitti brevi o renderli economicamente sconvenienti. All’Europa non è gradita l’esistenza di una ricchezza che non è liquida e quindi non facilmente tassabile, del resto gli immobili non scappano e quindi la morsa si sta stringendo al fine di ottenere quella contribuzione che servirebbe a tappare i buchi del debito pubblico. Tra le imposte varie, ora si aggiunge il nefasto progetto della casa green per l’assurdo adeguamento nella fascia energetica, non vanno poi dimenticati quei pezzi della politica contro la piccola proprietà, i fautori di una sostanziale ed immediata revisione delle rendite catastali, sulle proprietà della classe media il progetto è vietare la rendita alternativa del mattone, lasciando della tradizionale a lungo termine, iper tassata e meno redditizia anzi più precisamente in perdita.
Dr. Paolo Gasparini