Scopriamo pro e contro dell’aglio e soprattutto le novità sul mercato
Prima di tutto, come vi avevamo avvisato nell’edizione precedente, bisogna stare attenti ad evitare, in questo periodo di consumare l’aglio orsino comprato presso il supermercato Aligro perché contaminato da parti di una pianta velenosa che potrebbe arrecare danni alla salute. Esclusa questa informazione possiamo tranquillamente iniziare a consumare aglio, e se possibile coltivarlo, senza ripensamenti!
In natura, il sapore e l’odore pungente dell’aglio, derivante dall’allina, lo rendono sgradevole ai suoi nemici naturali…ma anche se all’uomo provoca alitosi i suoi benefici sono sicuramente superiori ai danni sociali provocati.
Lo sapevate, per esempio, che un mazzetto di aglio orsino copre il fabbisogno giornaliero di vitamina C? già nel medioevo veniva usato come erba medicinale cotto o infuso di vino e aceto per controbattere la cattiva digestione e dolori di stomaco. In tempi più recenti si è valutato che, in caso di pressione alta, dovrebbe svolgere un’azione di bilanciamento perché impedisce alle particelle di colesterolo di accumularsi nei vasi sanguigni migliorandone il rischio infarti. Il verbo usato “dovrebbe” è dato dal fatto che non ci sono studi scientifici che lo dimostrano (soprattutto riguardo le quantità da ingerire per tutelarsi dagli infarti mangiando aglio) ma la tradizione popolare non ne nega queste capacità medicamentose. Inoltre contiene minori quantità di composti a base di zolfo che provocano alitosi quindi è consigliabile rispetto all’aglio comune.
Conoscete, invece, l’aglio nero?
Non cresce nero in natura ma è una “innovazione” recente nata in Corea nel 2004. Il colore nero dei bulbi di aglio deriva dal fatto che questi bulbi sono stati inizialmente fermentati per trenta giorni ad una determinata temperatura ed umidità e poi “ossidati” per altri 45 giorni. Il risultato? L’aglio assume una colorazione scurissima e si ammorbidisce eliminando il sapore pungente originale. In questo modo si elimina lo sgradevole odore lasciando al palato un gusto che ha un sentore di liquirizia e ricorda vagamente l’aceto balsamico. Grazie a questo processo aumentano i contenuti di antiossidanti rispetto alla versione naturale e risulterebbe (il condizionale è sempre opportuno mancando studi scientifici) efficace per la cura della psoriasi. Quello che è certo è che l’aglio nero contiene molto più fosforo di quello bianco e anche i contenuti di calcio e proteine risultano maggiori. Ma dove troviamo questo aglio? In Asia, Corea e Thailandia è diffusissimo mentre in Europa è stato presentato al Salone Alimentare di Barcellona solo nel 2012.
In Svizzera, come integratore alimentare, si riesce a trovare in alcune farmacie in capsule del marchio Alpinamed. In questo caso le capsule molli sono un estratto di aglio nero argentino fatto fermentare in Giappone. Il prodotto è senza glutine, lattosio e conservanti e viene consigliato di assumerne tre capsule al giorno. Il prezzo? 35 chf per 120 capsule. Nel web troviamo prodotti importati anche dalla Spagna e addirittura una crema spalmabile all’aglio nero con ottime recensioni da parte degli acquirenti.