Occorre un nuovo “modello di business” per un’informazione libera e indipendente perché il giornalismo ha un costo e se non c’è denaro diminuisce la sua qualità, come sta avvenendo ora per i quotidiani cartacei.
Lo ha detto l’ex vicepresidente degli Usa Al Gore e fondatore del network Current Tv al Festival internazionale del giornalismo.
Con lui a parlare di giornalismo e libertà anche l’autore di Gomorra, Roberto Saviano, il quale rispondendo ad una domanda di Maria Latella su una sua ipotizzata candidatura a leader del Pd ha detto che la politica non è una “materia” che sa fare “sapendo che i primi nemici sono proprio gli amici”.
“Non potrei entrare in politica, il mio mestiere è raccontare. La politica ha perso fascino e autorevolezza – ha continuato Saviano – se qualcosa non cambia, questo paese continuerà e riprodurre sempre gli stessi modelli. La sofferenza più grande è vedere questo deserto che rappresenta la politica solo come scambio e conflitto, quando dovrebbe invece essere uno strumento per arrivare alla felicità”.
C’era molta attesa per il dibattito nello storico teatro Morlacchi di Perugia con centinaia di persone, in gran parte giovani, che si erano messe in fila fin dal pomeriggio, cinque ore prima dell’ inizio, parte delle quali non hanno trovato posto e si sono dovute accontentare di assistere all’evento sul maxischermo allestito in piazza.
Al Gore e soprattutto Saviano sono stati accolti in teatro (parte dei palchi sono rimasti vuoti per motivi di sicurezza) da autentiche ovazioni, con tutto il pubblico in piedi ad applaudirli. Applausi che sono scrosciati anche quando Saviano ha polemizzato con Berlusconi sulle critiche a “chi scrive di mafia diffamando il proprio Paese” e quando Al Gore ha detto che la sua Current Tv “non ha paura di nessuno” ed è pronta ad ospitare l’“eccezionale Santoro ed il suo show”, Milena Gabanelli, e tanti altri giornalisti italiani coraggiosi ai quali viene impedito di svolgere il loro lavoro. Ancora applausi quando ha detto che “l’aspirazione principale è che lo spirito di Enzo Biagi possa rivivere in Current”.
Tornando a Saviano, lo scrittore ha precisato, durissimo e pacato, nello stesso tempo: “Io non diffamo l’Italia, io racconto, racconto la mafia. Io racconto e continuo a farlo. Perché bisogna parlare, raccontare, farsi
capire, solo così abbiamo una speranza di sconfiggere le mafie”. Tv che da due anni ha anche un canale italiano e prossimamente in Sudafrica, come annunciato dallo stesso Al Gore.
Ad aprire l’incontro è stato Saviano il quale ha dichiarato che gli arresti di tanti esponenti della criminalità organizzata sono “importanti” ma che per combatterla veramente occorre soprattutto un “movimento culturale”. Allora non si può tacere e criticare chi parla e scrive di mafia è come dire che i testi di oncologia “favoriscono il cancro” e “denunciare chi dà l’allarme per un incendio anziché chi appicca il fuoco”.
Al Gore ha parlato delle grandi trasformazioni in atto nel mondo dei media con i giornali in crisi, la Tv che continuerà ancora per molti anni ad essere il principale strumento di informazione ma con internet in costante crescita. Ed a proposito di Tv ha, tra l’altro, criticato le scelte del governo italiano di diminuire la pubblicità per Sky aumentandola invece per Mediaset.
Per il futuro occorre un nuovo “modello di business” per sostenere l’informazione indipendente. Fare pagare internet – ha detto – “non è una buona idea” ma poi ha spiegato che coloro che hanno a “cuore la libertà di stampa e quindi la democrazia” devono “pensare seriamente ad un nuovo modello di business” del settore perché “senza denaro” si riduce la qualità della informazione e quindi anche la qualità della democrazia.