Il Marc’Aurelio d’Oro è andato al film più controverso del Festival internazionale del film di Roma, “Brotherhood” di Nicolo Donato, regista italo-danese ed ex fotografo di moda al suo debutto dietro la macchina da presa con un film sull’amore gay in un gruppo neonazista di Copenaghen.
La giuria presieduta dal regista Milos Forman lo ha preferito a “L’uomo che verrà” di Giorgio Diritti. Per il commovente film sulla strage di Marzabotto due riconoscimenti importanti: Gran premio della Giuria e Marc’Aurelio d’Oro del pubblico. L’Italia, come in tre edizioni su quattro, si “accontenta” del Marc’Aurelio d’Argento per la recitazione. Nel 2006 vinse Giorgio Colangeli, nel 2008 fu la volta di Donatella Finocchiaro e quest’anno è toccato a Sergio Castellitto. L’attore romano è stato premiato per la sua intensa interpretazione di Mero in “Alza la testa” di Alessandro Angelini.
Una curiosità: nel film recita anche Giorgio Colangeli che, in un ideale passaggio del testimone, durante la conferenza stampa di alcuni giorni fa aveva “incoronato” il suo collega. Durante la cerimonia conclusiva presso la Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica, condotta da Vanessa Incontrada, è stata premiata anche Helen Mirren, protagonista di “The last station”, a lei è andato il Marc’Aurelio d’argento come miglior attrice.
Fra gli ospiti più attesi della serata Giuseppe Tornatore, chiamato a consegnare a Meryl Streep il Marc’Aurelio d’Oro alla carriera, e Carlo Verdone che ha premiato il film più votato dagli spettatori con il Marc’Aurelio d’Oro del pubblico al miglior film-BNL.
La giuria per i documentari diretta da Folco Quilici con Francesco Conversano, Salvo Cuccia, Giovanna Gagliardo, Gianfranco Pannone, Franco Piavoli e Sherin Salvetti ha assegnato il premio Marc’Aurelio d’Argento al miglior documentario per la Sezione L’Altro Cinema/Extra a “Sons of Cubà” di Andrew Lang. Menzione speciale per “Fratelli d’Italia” di Claudio Giovannesi e “Severe Clear” di Kristian Fraga. Il Premio alla carriera, come accennato prima, è andato a Meryl Streep. Dopo Sean Connery, Sophia Loren e Al Pacino, il Festival ha voluto rendere omaggio all’attrice che ha ricevuto più nomination nella storia dell’Academy.
Due giurie, una composta da 29 ragazzi dagli 8 ai 13 anni e l’altra da 35 ragazzi dai 14 ai 17 anni scelti sul territorio nazionale, ha assegnato i premi della sezione Alice nella città.
Il Premio Marc’Aurelio d’Argento Alice nella città sotto i 12 anni è andato a “Last Ride” di Glendyn Ivin, mentre il Premio Marc’Aurelio d’Argento Alice nella città sopra i 12 anni è stato vinto da “Oorlogswinter / Winter in Wartimè” di Martin Koolhoven. Menzione speciale per “Vegas” di Gunnar Vikene.
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