Parlaci del tuo personaggio, chi è Diana e come è stato vestire i panni di questa giovane artista?
È un personaggio diverso dalla mia persona e la cosa più bella è che quando si lavora con Silvio c’è una grande attenzione alla costruzione dei personaggi: quindi niente è lasciato alla casualità e tutto è studiato con consapevolezza.
In questo modo si crea una personalità molto diversa dall’attore, una personalità che non ricalca quella dell’attore che l’interpreta, come invece accade per la maggior parte delle volte in Italia, dove gli attori vengono scelti per ripetere loro stessi nei film. Se io penso a tutti i personaggi che abbiamo creato con Silvio, penso a tre persone diverse e che sono diverse da me.
Quale caratteristica di Diana ti ha colpito?
Un attore dà ai personaggi parte di sé, anche una che non conosceva, e quello che mi colpisce di Diana è che non sapevo di avere uno sguardo così sereno. Cioè Silvio è riuscito a tirare fuori parti di me lievi, poetiche che non sapevo di avere, tanto che riguardandomi mi sono sorpresa a riconoscere me stessa.
Diana però vive di stenti e si affanna per potersi realizzare e per poter racimolare qualcosa per vivere…
Sì, però è anche un personaggio che si perde nell’osservare i dettagli che ad altri sfuggono, vive in un mondo in cui noi ad un certo punto la vediamo volare su una città sospesa e abbracciata ad un amante misterioso. Fa fatica a rapportarsi con questo mondo così approssimativo, e che va tanto di corsa, con questi potenti che attraverso l’inganno cerca di curare i propri affari.
Infatti assistiamo ad uno stravolgimento fisico della tua persona
Sì, un vero e proprio stravolgimento. E ti voglio dire che voglio molto bene al personaggio di Diana. Per me è stato sconvolgente vedermi nei panni di Diana e mi ha sorpreso molto.
Diana rappresenta la situazione tipica dei giovani di oggi. Quale aspetto hai voluto mettere in evidenza?
Il film racconta un senso di smarrimento e un periodo di difficoltà che il Paese sta attraversando. E in Diana si riconosce tutta una generazione di giovani che prova a vivere del proprio lavoro, prova a sfruttare il proprio talento in un Paese che invece non dà alcuna agevolazione affinché questo possa avvenire. Soprattutto pensiamo a chi, come Diana, si occupa di arte che in Italia viene molto poco tutelata.
Cosa ti è rimasto di Diana?
Questi sguardi sospesi che ha questo personaggio, che non sapevo di avere e che invece mi ha lasciato.
Quale altro personaggio ti piacerebbe interpretare con Silvio?
Qualunque. Mi piacerebbe fare un personaggio alla Tula di Romance and cigarettes di Turtutto, interpretato da Kate Winslet. C’è tanta roba, mi divertirebbe studiare il personaggio, fare ricerca su di lui. E poi lavorare con Silvio è molto stimolante proprio per lo studio minuzioso che fa sul personaggio. Dimmi quale altro regista lo fa?
In proiezione dal 13 marzo 2013 al kult.kino atelier a Basilea e dal 14 marzo 2013, al cinema Arthouse Alba di Zurigo e al Quinnie Cinema a Berna
Interviste a cura di Eveline Bentivegna