In un quarto dei casi il consumo di alcol causa violenza domestica, nella maggior parte attribuibile all’uomo
La riduzione delle conseguenze negative del consumo di alcol per familiari e conoscenti è uno tra gli obiettivi dell’UFSP nel Programma nazionale Alcol (PNA). I motivi che portano alla violenza domestica nelle famiglie sono molteplice ma spesse volta c’è di mezzo un consumo di alcol nella coppia. Una concomitanza tra violenza domestica e abuso d’alcol che è stata rilevata per la prima volta dallo studio “Alcol e violenza nei rapporti di coppia” realizzato su incarico dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). L’effetto liberatorio dell’alcol non solo provoca conflitti verbali, ma anche violenza fisica. Secondo Gabriela Scherer, co-direttrice della sezione alcol dell’UFSP si tratta “per lo più di violenza fisica, spesso in combinazione con violenza psichica”. Quello che succede nelle relazioni di coppie è difficile immaginarlo da fuori e difatti non si può affermare che la costellazione alcol-violenza sia il motivo che porta al reato “ma è semplicemente presente”, ha affermato Scherer.
Lo studio, che non è rappresentativo per tutta la società, dà però alcuni spunti per la prevenzione come base di sostegno. Esso si basa su 1500 casi raccolti nei consultori per un sostegno, che
riguardano due terzi delle donne, e si è limitato all’analisi del comportamento violento degli uomini contro le donne che ne sono rimaste vittime, perché questa costellazione si verifica nella maggior parte delle circostanze, ossia nell’80% dei casi. Le donne che ricorrono a un consultorio di sostegno nel 48% dei casi, in cui hanno dichiarato di essere vittime di violenza domestica, causata da un consumo problematico di alcol nella coppia. In nove casi su dieci la violenza è attribuibile agli uomini e nel 25% dei casi nel momento dell’atto uno dei due partner aveva bevuto.
“Nel 2012 si sono avute 15.810 denunce per reati violenti fra le mura di casa”, ha informato l’Ufficio federale per l’uguaglianza fra donna e uomo (UFU), ma la cifra oscura è molto più alta. Le osservazioni fatte da chi ha svolto l’indagine, riguardano tutti gli strati sociali e tutte le classi d’età e presso due terzi delle coppie sono coinvolti anche i figli. Dai risultati è anche emerso che i servizi specializzati coinvolti – servizi di assistenza specializzati consultori per persone dipendenti dall’alcol e centri d’aiuto alle vittime – non hanno finora tenuto conto a sufficienza di questa realtà.
L’UFSP intende rinforzare la collaborazione tra i servizi e incoraggiare gli scambi tra i partner.
In giugno organizzerà una giornata nazionale di lavoro destinata ai cantoni alle istituzioni attive. Esperimenti di collaborazione promettenti sono stati fatti in due cantoni. Basilea Campagna ha sviluppato un programma didattico per uomini violenti incentrato sul tema del consumo problematico di alcol. San Gallo organizza tavole rotonde sulla violenza domestica destinate in particolare ai centri regionali di consulenza per persone dipendenti.
La scorsa settimana l’alcol è stato al centro di manifestazioni in tutta la Svizzera che si sono tenute nel quadro della campagna “Io parlo di alcol” con l’obiettivo di motivare la popolazione ad avviare un dialogo aperto sulla problematica, spesso repressa, dell’alcol per fare prevenzione contro l’alcolismo. In Svizzera una persona su cinque presenta un comportamento di consumo a rischio, ossia chi beve troppo, troppo spesso o nel momento sbagliato e danneggia se stessa e mette in pericolo gli altri.
Gaetano Scopelliti