Sull’influenza A, detta suina, causata dal virus H1N1 ci sono notizie un po’ contraddittorie.
Da una parte negli Stati Uniti Obama ha dichiarato lo stato di emergenza a causa dei vaccini che mancano, dall’altra, in Europa, si tende a sdrammatizzare, classificando l’epidemia come addirittura meno grave delle solite. Probabilmente gli Stati dell’Europa sono maggiormente attrezzati di fronte a queste evenienze. Si sa per certo, comunque, che i maggiori danni dell’influenza sono quelli provocati dal panico che, almeno alle nostre latitudini, non avrebbe ragione di esserci.
Se ci sono notizie di decessi, infatti, questi sono dovuti ad altre cause, come lo stato generale di salute, l’età, o altri fattori di rischio.
Il dottor Luc Montagnier, premio Nobel per la Medicina, non si stanca di ripetere che oltre che ricorrere al vaccino bisogna soprattutto rafforzare le difese immunitarie.
“Il primo stratagemma”, afferma il premio Nobel, “è quello di assumere un integratore a base di papaya fermentata. Per resistere all’influenza è necessario avere un buon sistema immunitario. Infatti, il virus H1N1 ha causato la morte soprattutto di coloro che avevano fattori di rischio, come i malati cardiovascolari. Per questo le difese dell’organismo vanno rafforzate. Bisogna cercare di prevenire le infezioni virali, anche il più comune raffreddore, assumendo molta frutta e qualche integratore”. Il farmacologo Silvio Garattini premette che il virus si trasmette soprattutto per via aerea, attraverso goccioline di saliva infetta e secrezioni nasali, come starnuti o tosse, e anche attraverso il contatto con oggetti a loro volta infettati dal virus come la cornetta del telefono, le maniglie delle porte, eccetera.
I consigli per prevenire il contagio sono di evitare i luoghi troppo affollati e chiusi come i cinema, i teatri, gli stadi o gli aerei. C’è chi sostiene che, addirittura, sarebbe meglio evitare di stringere la mano delle persone perché magari non è stata lavata dopo un contatto a rischio o dopo essere stata portata alla bocca o al naso.
Al di là delle esagerazioni, ci sono comunque alcune regole semplici, ma importanti, da seguire. La prima è quella di lavarsi le mani, spesso, con acqua e sapone, sfregandole bene l’una sull’altra e aprendo le dita in modo da raggiungere anche i punti più nascosti.
Nei bagni dei bar, dei ristoranti o delle aziende, è sufficiente usare il liquido detergente, non servono disinfettanti particolari. Bisogna asciugarsi le mani con una salvietta monouso, evitando di utilizzare il telo che si arrotola o un qualsiasi altro asciugamano comune.
L’altra regola da seguire quando si comincia a starnutire è di coprirsi il naso con la mano e di lavarsela subito dopo lo starnuto.
Inoltre, è meglio usare fazzoletti di carta da buttare via subito, perché diventano ricettacoli di germi. Quanto alla mascherina, c’è da dire che essa preserva dal contagio attraverso la saliva, ma è difficile che l’influenza si prenda per strada.
Il luogo in cui si è più soggetti al contatto col virus è invece la casa, perché il contatto con i familiari affetti dal virus dell’influenza A è più diretto, a meno che non si usi la mascherina sempre, a casa e fuori. In ogni caso, restano validi gli altri consigli sul lavaggio delle mani e sul contatto con gli altri oggetti.
Tutte queste semplici regolette vanno applicate soprattutto dalle persone a rischio: gli anziani, i malati, coloro che assumono medicinali di una certa serietà. Il vaccino, quando sarà diffuso su larga scala – la somministrazione è comunque già iniziata – sarà dato alle categorie maggiormente a rischio, come gli operatori sanitari, quelli dei servizi pubblici, gli anziani con malattie croniche e respiratorie. Poi verranno i bambini e i giovani fino a 27 anni perché non sono mai stati sottoposti al rischio di un virus di questo tipo.
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