In occasione delle festività di fine anno, naturalmente, si fanno degli strappi alla dieta: è inevitabile; però è bene sapere che ci sono dei cibi che, anche se mangiati in quantità elevata non procurano fastidi (tranne, ovviamente, casi particolari o vere e proprie abbuffate) mentre altri possono causare l’insorgere di vari disturbi e nuocere alla salute.
Tra i cibi che fanno bene ci sono i ceci e i fagioli, la dieta che una volta era dei contadini e che ora tutti farebbero bene a seguire.
Cosa fanno i ceci e i fagioli? Specialmente se accompagnati dall’olio extravergine di oliva sono particolarmente adatti a rallentare i tumori o, se questi mali sono assenti, a prevenirli. Si potrebbe dire che i risultati di questa ricerca, tutta italiana, vanno nella direzione della produzione nazionale di questi alimenti, però i risultati ci sono e sono provati.
Cosa hanno fatto i ricercatori? Hanno coltivato in laboratorio, per un periodo di dodici giorni, due campioni di cellule umane colpite da tumore al colon. Una coltura è stata semplicemente nutrita, l’altra, invece, è stata sottoposta ad un trattamento formato da una miscela di ceci e fagioli, tritati finemente, e di olio extravergine d’oliva. Trascorso il periodo, le cellule tumorali sono state esaminate e si è scoperto che quelle nutrite normalmente erano cresciute in maniera impressionante: erano passate da diecimila a un milione. Invece, quelle trattate con fagioli, ceci e olio d’oliva erano sì cresciute, ma il loro aumento era limitato: ottantamila.
La differenza è enorme, perché se si considerano periodi più lunghi, ci si accorge che la crescita delle cellule senza fagioli, ceci e olio d’oliva è spaventosa, comportando una consistente riduzione della vita. La causa dell’efficacia di questi alimenti non è ancora chiara, ma si pensa che sia dovuta ai fitoestrogeni, che sono sostanze simili agli ormoni di cui i legumi sono ricchi. Ora, se queste sostanze hanno la capacità di rallentare le cellule già colpite, di conseguenza le stesse sostanze possono concorrere a prevenire i tumori. Non è poco: suono buone da mangiare e fanno bene.
Un altro alimento aiuta, invece, a mantenere giovane la pelle: si tratta del cioccolato fondente, anche questo buono e salutare. Ricercatori inglesi hanno studiato per tre mesi trenta pazienti di circa 40 anni, in maggioranza donne. Li hanno divisi in due gruppi. Ad un gruppo è stato chiesto di mangiare ogni giorno venti grammi di cioccolato fondente, ricco di flavonoidi, sostanze antiossidanti che proteggono la pelle dall’invecchiamento. Venti grammi rappresentano un quinto di una normale tavoletta.
Ai componenti dell’altro gruppo è stato chiesto di mangiare la stessa quantità di cioccolato, ma al latte. Durante i tre mesi di sperimentazione tutti i soggetti sono stati sottoposti periodicamente a dosi, uguali per tutti, di raggi ultravioletti, radiazioni simili a quelle emesse dal sole.
Ebbene, i risultati sono stati che coloro che avevano mangiato cioccolato fondente avevano resistito meglio all’effetto invecchiante dei raggi ultravioletti.
Morale della favola: al posto di sottoporsi a trattamenti con creme, unguenti e intrugli vari, forse una regolare quotidiana assunzione di cioccolato fondente aiuta meglio a rallentare l’invecchiamento e, per di più, fa bene al morale perché si sa, il cioccolato tiene alto l’umore.
Un’ultima notizia riguarda coloro che vanno in pensione o che già ci sono andati: continuare a lavorare regolarmente, anche a giorni alterni, magari facendo lavori impegnativi pur senza essere retribuiti, ma come se lo fossero, aiuta a restare in salute. Si sa che appena giunta la pensione ci si rilassa, all’inizio tutto va bene, poi inizia a insinuarsi l’abitudine a non fare nulla.
Ebbene, un campione di dodicimila uomini esaminati nell’arco di dieci anni dal momento della pensione, ha mostrato che coloro che si tengono occupati si ammalano meno di una serie di malattie che vanno dal diabete all’ipertensione, dalle malattie polmonari all’ictus e ai tumori.
Lavorare, insomma, fa bene: alla tasca e alla salute.
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