A settembre il ministro dell’Interno presenterà a Renzi proposte dettagliate contro la crisi economica
Per il ministro dell’Interno Angelino Alfano quella che stiamo attraversando è il periodo di crisi più lungo dal dopo guerra e per questo motivo bisogna agire con delle leggi speciali, delle leggi anti-crisi che il leader di Ncd si premurerà di proporre al Governo per i prossimi 5 anni a partire d settembre. “A settembre, con la ripresa dell’attività e in vista della legge di stabilità, presenterò a Renzi una proposta dettagliata su fisco, burocrazia, incentivi alle famiglie”. È questa la proposta di Alfano che specifica “servono leggi speciali per alcuni anni che prevedano uno choc fiscale, uno choc burocratico e un forte sostegno alle famiglie”.
È proprio alle famiglie che il ministro intende dedicare maggiore sostegno tanto da denominare il progetto “family act”, con le coperture economiche derivanti “da un robusto taglio alla spesa pubblica da destinare a famiglie e imprese”. “Botta secca alla tassazione prima casa, fortissimo sostegno fiscale alle famiglie con detrazioni e deduzioni per i nuovi nati e aiuti alle spese, dai pannolini ai libri: per le famiglie abbiamo un piano da 7,5 miliardi, con solide coperture anche per coloro che assistono gli anziani”. “Vorremmo che l’Italia diventasse paese delle culle”. Sul fisco, il ministro propone “una botta secca alla tassazione sulla prima casa e un fortissimo sostengo fiscale alle famiglie, detrazioni e deduzioni per i nuovi nati, per le spese per la prima infanzia e l’istruzione, dai pannolini ai libri, e soldi alle famiglie che fanno figli, ma anche alle famiglie che assistono gli anziani in casa. Abbiamo un piano da 7 miliardi e mezzo che è molto preciso e solido sia dal punto di vista dei costi che delle coperture, un ‘family act’, un piano organico e organizzato di sostengo a chi più ha retto davanti alla crisi e sostenuto l’Italia in momento così difficile”. “È faticoso ma non c’è altra strada: il taglio della spesa pubblica è una leva fondamentale insieme all’utilizzo fino in fondo dei margini di flessibilità contenuti del patto di stabilità senza sforare i parametri, e allo choc burocratico. Non c’è una vittima predestinata: serve uno sforzo di selezione della spesa, senza individuare un nemico ideologico”.
Alfano è convinto che serve una linea dura per affrontare questo lungo periodo di crisi ed è attraverso uno choc fiscale e burocratico che possano portare sollievo. “La premessa – spiega Alfano – è che non stiamo affrontando un tempo normale o ordinario della storia. Questa crisi è durata più dell’ultima guerre mondiale. Noi abbiamo fatto alcune scelte importanti, sul mercato del lavoro e l’art. 18, con l’incentivo alle famiglie di 80 euro, con una significativa diminuzione di 6 miliardi dell’Irap con l’azzeramento del costo del lavoro dal computo dell’Irap; e ancora con i provvedimento sulla giustizia, con la tenacia con cui stiamo portando avanti le riforme costituzionali, con la riforma della Pa. Adesso bisogna andare oltre: servono leggi speciali per alcuni anni che prevedano uno choc fiscale, uno choc burocratico e un forte sostegno alle famiglie”.
Lo choc burocratico, riguarda la proposta che per 5 anni “ci deve essere per cittadini e imprenditori libertà assoluta di realizzare ciò che le leggi consentono loro senza dover chiedere autorizzazioni, licenze o permessi”. Una “profonda deregolamentazione”, quindi, un piano che “non ha bisogno di coperture, ma anzi si prefigge di mettere in moto risorse”. “Sarebbe una vera rivoluzione, significherebbe – ha spiegato Alfano – passare da un sistema basato sull’autorizzazione burocratiche a uno basato sulla libertà di fare in base alle leggi esistenti. Lo scopo non è pompare denaro pubblico (che non c’è) nel sistema, ma liberare energie del paese: chi ha soldi li spenda e li investa”.