Rapiti anche due spagnoli, erano in campo Saharoui
Una cooperante italiana, Rossella Urru, è stata rapita in Algeria. Insieme a lei sono stati rapiti anche due spagnoli, nel campo di rifugiati saharaoui di Rabuni, che si trova vicino a Tinduf. Oltre a Rossella Urru, sono stati prelevati la cooperante Ainhoa Fernandez de Rincon, dell’Associazione amici del popolo Saharoui e Enric Gonyalons dell’organizzazione spagnola Mundobat. La donna rapita è una rappresentante del Comitato Italiano Sviluppo dei Popoli (CISP). Il rapimento è avvenuto nella notte tra il 22 e il 23 ottobre. “Sono ripartita dai campi profughi la sera di sabato – racconta Debora Rezzoagli, coordinatrice dei programmi CISP in Africa e amica di Rossella – ho abbracciato Rossella poche ore prima che la rapissero. Siamo state assieme per una settimana intera, lavorando molto e incontrando molte persone. Era la mia prima esperienza fra quella gente e Rossella mi è stata, come sempre, utilissima per conoscere quella realtà. Ma Rossella è anche una mia carissima amica, una persona stimatissima nell’ambiente e dalla solida preparazione professionale. Studiosa del mondo arabo, parla correntemente l’inglese, il francese, lo spagnolo. Un vero punto di riferimento”. Il Ministero degli Esteri, attraverso l’Unità di Crisi e l’Ambasciata italiana ad Algeri, si legge nella nota, ha immediatamente attivato tutti i canali utili per promuovere una positiva soluzione della vicenda, e si mantiene in contatto con i familiari e con il CISP. La Farnesina ha rivolto agli organi di informazione un appello a mantenere sul caso il necessario riserbo, nell’interesse della nostra cittadina, e ad astenersi dal pubblicare notizie non controllate e verificate. Rossella Urru, 30 anni, è originaria della provincia di Oristano ed è una studiosa del mondo arabo. Lavora nel campo profughi Saharaoui da due anni (al momento era l’unica italiana del Cisp presente nel campo), ed è coordinatrice dell’intervento della Ong per cui opera, che realizza interventi per la nutrizione, per l’acqua e per la salute materno-infantile. Il campo dove è avvenuto il sequestro accoglie 150 mila rifugiati. Nel blitz compiuto dai sequestratori nel campo di rifugiati Saharaoui di Rabuni sarebbero rimasti feriti lo spagnolo Enric Gonyalons ed il guardiano del campo, secondo quanto è emerso dalla ricostruzione fatta dall’autoproclamata repubblica del Saharaoui. I sequestratori, secondo le prime ricostruzioni, provenivano dal Mali ed è probabile che abbiano portato lì la cooperante italiana e i due spagnoli rapiti. Tutti i dati, secondo la repubblica del Saharaoui, indicano che si tratta di un’azione terroristica.