Nonostante i pareri poco generosi della critica, l’ultimo film del regista Turco riesce a conquistare il grande pubblico!
Sta facendo molto discutere di sé il film del regista turco forse per la scelta dell’attore protagonista, Francesco Arca, o forse perché non ha aggiunto nulla di nuovo al suo passato cinematografico.
“Allacciate le cinture” è l’ultimo film di Ferzan Özpetek che, dopo il salto di qualità che aveva compiuto con il bellissimo Magnifica presenza, fa un passo indietro per tornare alle atmosfere ormai fin troppo indagate dei suoi La finestra di fronte, Saturno contro, Mine vaganti. Va bene che l’analisi dei sentimenti di tutti i giorni sono un punto forte della sua regia, ma bisognerebbe anche riuscire ad andare oltre, guardare da angolazioni diverse, superare i propri cliché e proporsi in maniera diversa. Invece anche in questo ultimo lavoro troviamo le solite tematiche quali amore, amicizia, tradimenti, malattia ed omosessualità che anche se con una trama diversa si sviluppano sempre allo stesso modo. Insomma, cambiano le facce, i luoghi, la trama, ma alla fine la storia risulta sempre la stessa.
È anche vero che con il film “in costume” Magnifica presenza, il regista non aveva ottenuto grandi incassi, ma si tratta di un film molto “teatrale” e forse per questo motivo ritorna ai film che costituiscono la sua vecchia gloria, quelli che gli hanno dato maggior successo. Forse lo penalizza la scelta coraggiosa di un attore emergente come protagonista, Francesco Arca, conosciuto soprattutto per il suo passato televisivo da tronista nella nota trasmissione pomeridiana di Maria De Filippi, Uomini e Donne, e invece è all’altezza del personaggio, forse per alcune caratteristiche affini. Eppure la critica ufficiale, al contrario degli incassi al botteghino, non è stata molto generosa nei confronti di quest’ultimo film. L’ultima stangata è arrivata da Beppe Severegnini che si serve di Twitter per stroncare film (e attore protagonista) che consiglia di evitare il film. Il giornalista infatti, nei suoi tweett lascia intendere che il film sia talmente noioso che è stato più volte costretto a guardare l’orologio, tanto da dubitare la “paternità” di Ozpetek. Ma invece l’opinione della gente è diversa e lo rivelano gli incassi al botteghino e i cinema sempre pieni dal giorno dell’uscita ufficiale in Italia, lo scorso 6 marzo. Si vede che le storie sentimentali vanno sempre e sono quelle che riescono a coinvolgere lo spettatore perché può facilmente immedesimarsi in tutti sentimenti descritti da Özpetek, soprattutto un grande amore che è quello che “non avrà mai fine”, anche quando sembra essere consumato, anche quando viene oscurato dall’ombra della morte come avviene alla storia dei protagonisti di Allacciate le cinture. Ma vediamo qual è la storia d’amore che ci racconta il regista turco: Quando tutto sembrava tranquillo e in ordine, nella vita di Elena (Kasia Smutniak) arriva una vera e propria turbolenza: la passione improvvisa e corrisposta per Antonio (Francesco Arca). Ma è una passione proibita.
E per vari motivi: Elena da due anni sta insieme a Giorgio (Francesco Scianna); Antonio è il nuovo ragazzo della sua migliore amica (Carolina Crescentini); Elena non stima per niente Antonio, che è il suo opposto; e per finire Fabio (Filippo Scicchitano), il suo migliore amico, lo odia e lo detesta. Ma l’attrazione tra i due esplode lo stesso anche a scapito di scompigliare le regole delle vite di tutti. 13 anni dopo, però, quando Elena, Antonio e Fabio sono ormai degli adulti e le loro vite si sono realizzate in matrimonio, figli e lavori gratificanti, una nuova turbolenza, molto più dura, metterà alla prova la vera natura dei loro sentimenti e dei loro legami. Attraverso il dolore saranno costretti a ridefinire tutte le regole dell’amicizia e dell’amore. E allora non ci sarà più spazio per i pregiudizi, i rancori, il peso delle cose non dette. Così anche i turbamenti del passato saranno riletti alla luce del presente e ogni cosa riacquisterà il suo giusto peso: la leggerezza della passione ritroverà il suo spazio all’interno del senso globale di tutta una vita.
1 commento
ho visto con piacere questo film, non e il meglio che questo regista ci ha dato, ma e come al solito di livello superiore alla maggior parte dei film che vedo di solito,amo come sa coinvolgere il passato il futuro ed il presente, grande la maestria dei primi piani,coinvolgente la colonna sonora, un bel ottimo giudizio grazie ozpetek.