Durante il mese di gennaio presso l’ADI Design Museum di Milano è in corso una manifestazione, “La Collezione Lopresto – Storia del car design e restauro dell’auto d’epoca”, che anticipa una evoluzione della sensibilità stilistico-culturale di alcune delle eccellenze italiane conosciute nel mondo.
Ci riferiamo al concetto di stile e design applicato al collezionismo di auto d’epoca, ed alla sua valorizzazione come patrimonio artistico meritevole di tutela oltre il semplice interesse accademico o di categoria, come riconosciuto dall’UNESCO, la agenzia ONU per la tutela delle attività scientifiche culturali ed educative e che, come vedremo tra breve, su queste iniziative si è già espressa attribuendo un premio.
Ma andiamo con ordine e conosciamo i protagonisti della manifestazione in corso a Milano. L’ADI Design Museum è il nuovissimo centro espositivo aperto nella capitale lombarda dalla Associazione per il Disegno Industriale, l’istituto che promuove, valorizza e tutela a livello globale il design italiano ed attribuisce il Compasso d’Oro, dal 1954 il massimo riconoscimento mondiale del settore.
Veniamo ora a Corrado Lopresto: architetto per formazione culturale, è uno dei collezionisti di auto d’epoca più conosciuti a livello internazionale. Vincitore per venti edizioni consecutive all’annuale Concorso di Eleganza di Villa d’Este, la principale rassegna di categoria, Lopresto si è sempre dedicato al collezionismo di automobili fuori serie, ovvero i pezzi unici, di interesse soprattutto culturale. Ispirato dalla sua personale sensibilità estetica, Lopresto ha anticipato i tempi ed oggi, quando anche il comparto collezionistico vive una crisi di identità nel confronto con la elettrificazione e digitalizzazione che attraversa il settore automotive nel suo complesso, ritroviamo questo architetto meneghino come precursore del futuro che attende il collezionismo d’epoca. In parole semplici, la valorizzazione del veicolo storico si avvia ad archiviare il suo limitativo utilizzo stradale, per diventare testimone delle priorità tecnico-stilistiche che come in passato ne hanno giustificato la nascita ora ne assicureranno il futuro nel anche nell’attuale ventunesimo secolo.
Passiamo dalla teoria alla pratica, e portiamoci alle notizie di cronaca. Contemporaneamente alla esposizione presso l’ADI Museum di Milano di sei pezzi unici della sua collezione, Alfa Romeo 6C 2500 SS Bertone, Lancia Florida Pinin Farina, Osca 1600 GT Touring, Alfa Romeo Montreal Bertone, Fiat Panda Scioneri, Alfa Romeo Giulietta SZ Zagato, Corrado Lopresto ha incaricato tre studenti presso l’ Istituto Europeo di Design-Aldo Galli, riconosciuta Accademia di Belle Arti dal Ministero dei Beni Culturali di Roma, di procedere al restauro di una fuoriserie Fiat 2100 del 1961 con le tecniche normalmente riservate al recupero conservativo di opere d’arte.
Si tratta di una iniziativa destinata ad avviare un nuovo trend nel mondo del collezionismo mondiale e che in passato ha esordito proprio con Lopresto.
Nel 2014 ha l’architetto milanese acquisto’ a Philadelphia una rarissima Alfa Romeo Giulietta SZT, carrozzata Zagato nel 1961. Invece di procedere con un tradizionale restauro integrale, la auto venne aggiornata solo per metà, consentendo al pubblico di confrontare il lavoro di ripristino con la originalità stilistica che la vettura ancora dimostrava dopo essere stata trascurata per oltre mezzo secolo.
Segnaliamo che l’esordio di questo innovativo semi-restauro nel 2016 ha ottenuto il World Motoring Heritage Award, patrocinato dall’UNESCO.
La premiazione si è svolta durante il Concorso di Eleganza di Villa d’Este, ed é forse il più prestigioso del ventennio di premi assegnati a Lopresto durante questa manifestazione.
Ma di questo vi avevamo già avvertito.
di Andreas Grandi