Una mamma svizzera accusata di abusi sessuali su minori perché allatta la sua bimba di 7 anni
L’allattamento è una delle cose più naturali del mondo: il bimbo che nel corpo della madre si è formato ed è cresciuto, una volta fuori, continua a trarre nutrimento dalla mamma attraverso il latte materno. Se la natura lo permette è sempre meglio allattare. Per i casi in cui non è possibile farlo, per fortuna è stato inventato il latte artificiale, ottimo sostituto. Queste sono le regole generali dell’allattamento e anche se ancora oggi l’allattamento viene spesso considerato un tabù, non sempre è gradito dagli altri che sia fatto in maniera spontanea all’aperto, la più grande polemica intorno all’allattamento riguarda soprattutto la tempistica: fino a quando è giusto allattare?
Ad un certo punto, infatti, il bebè deve essere svezzato, ciò significa che può essere nutrito attraverso altri alimenti. Il latte non è più vitale. Così nascono le infinite polemiche su fino a che età è giusto che si allatti e si porti avanti questo rapporto esclusivo tra mamma e piccolo. Se da una parte ci sono quelli che sostengono che con lo svezzamento i bimbi entrano in una nuova fase e devono staccarsi, progressivamente o meno, dalla mamma, c’è chi invece sostiene che questo atto d’amore naturale deve essere portato avanti finché lo desiderano mamma e figlio.
Sono molte le donne che superano la soglia dei due anni e ancora allattano al seno difendendo il diritto di allattare con l’appoggio di molti esperti e studiosi. Poi ci sono però dei casi estremi, dove è difficile poter dare un giudizio, come nel caso della donna svizzera, una madre di un paese vicino Zurigo, che dopo tanto tempo ha deciso di ricominciare a nutrire sua figlia con il proprio latte materno fino a 7 anni e la sua storia ha fatto il giro dei notiziari locali. La donna che è ora accusata dal Pubblico Ministero di compiere atti sessuali con minori e con persone incapaci di discernimento o inette a resistere ad abusi e dovrà comparire di fronte alla giustizia a fine gennaio.
A segnalare l’anomalo comportamento della donna era stato l’ex marito, a sua volta ritenuto colpevole per non averlo impedito e per questo condannato a una pena pecuniaria di 2700 franchi, più le spese processuali.
In Svizzera l’allattamento al seno è raccomandato dai pediatri in maniera esclusiva almeno fino ai sei mesi, poi possono essere introdotti biberon e gradualmente anche altri alimenti, ma non per questo l’allattamento al seno deve essere interrotto. «Finché questa modalità va bene per la madre e il bambino, non vi sono obiezioni dal punto di vista pediatrico su un allattamento al seno di un bambino di tre o quattro anni», spiega Heidi Zinggeler Fuhrer, presidente dell’Associazione dei pediatri svizzeri. «Più un bambino è grande, tanto più importante è valutare se è nell’interesse di entrambi. È tuttavia impossibile definire un limite di età netto in cui interrompere l’allattamento». Anche se in questo caso si tratta di un comportamento anomalo in cui la donna ha ripreso ad allattare dopo tempo, è impossibile che l’allattamento al seno possa essere fatto contro la volontà del bambino perché la partecipazione di questo deve essere attiva.
A favore della madre si esprime anche l’Associazione Professionale di consulenza all’allattamento per la quale una madre che allatta il suo bambino di quattro, cinque o sei anni, non è perversa poiché l’abuso sessuale non avviene attraverso l’allattamento al seno. «Dal punto di vista della ricerca comportamentale evolutiva, l’allattamento al seno di un bambino di sette anni non è al di fuori della norma», afferma Herbert Renz-Polster, pediatra e autore di pubblicazioni. «In media, la durata dell’allattamento al seno negli esseri umani è di 30 mesi, come riportano diversi studi. In Corea, il figlio più giovane di una famiglia viene spesso allattato al seno fino a sette o otto anni, a volte fino a dodici».
Il caso della donna Svizzera richiama alla mente quello analogo di una donna australiana di 52 anni che allatta al seno la figlia di quasi 6 anni. La donna non si preoccupa delle critiche che le giungono numerose attraverso i social e ha affermato di adorare il legame tra madre e figlia durante l’allattamento e di non aver alcuna intenzione di rinunciarci almeno fino al momento dello svezzamento, che a suo dire si aggirerebbe intorno agli 8 anni. Dal canto suo la bambina dice che è a cosa che preferisce fare e che a volte il latte della mamma «ha il sapore di bastoncini di zucchero».