Uscito nelle sale italiane lo scorso 20 aprile, il film di Woody Allen conquista subito la vetta dei film più visti.
Se ne parlava da tempo, era atteso da mesi, già durante la lavorazione ha fanno notizia: finalmente il fim “italiano” di Woody Allen è pronto, anzi è già nelle sale italiane dal 20 aprile scorso! “To Rome with Love” è questo il titolo della pellicola tanto discussa e che vede la partecipazione di tanti nomi celebri, italiani e non, ma soprattutto quella dei due grandi artisti: il regista Woody Allen, che per l’occasione è tornato ad interpretare il suo file, e il premio nobel Roberto Benigni, che invece è tornato sul grande schermo per recitare in un film che non è suo. Un grande incontro di geni, definita la nuova “strana coppia” per questo film che, fin dalla lavorazione lasciava sospettare un grande successo. Ed infatti i numeri parlano chiaro: nella prima settima di uscita nelle sale italiane è stato il film più visto in assoluto con oltre 2.6 mln di euro per un totale di 431.530 spettatori. Dopo aver esplorato New York in tutte le sfaccettature possibili, Woody Allen è passato alla scoperta delle maggiori capitali europee: dopo la Londra di “Matchpoint” (2005) e “Scoop” (2006), la Barcellona di “Vicky Cristina Barcelona” (2008), la Parigi di “Midnight in Paris” (2011) è ora il turno di Roma in “To Rome with love”. Con questo film il popolare regista newyorchese realizza una cartolina di Roma, anzi quattro, la città eterna, già immortalata da tanti altri grandi del cinema. Non poteva, dunque, mancare una sua visione, realizzando 4 distinti episodi, che vivono di una trama propria, e che raccontano diversi aspetti della vita che possono capitare alla gente comune che vive o che visita la capitale Italiana. C’è la storia di Leopoldo-Roberto Benigni, un grigio papà di famiglia che si trova improvvisamente e senza alcun motivo apparente sotto le luci della ribalta, attorniato da giornalisti e belle donne. Sarà dura poi rientrare mestamente nell’anonimato e nella sua grigia vita di una volta.
La storia di Jerry-Woody Allen, un americano in visita a Roma per conoscere i genitori italiani del fidanzato della figlia scoprendo che, il padre del ragazzo, di professione impresario di pompe funebri, possiede straordinarie doti canore e di cui si improvvisa impresario. L’episodio di Anna-Penelope Cruz, un’avvenente donna matura, rischia di mettere in crisi il rapporto tra due freschi sposini che, arrivati a Roma in viaggio di nozze. Mentre lo sposino si lascia coinvolgere dalle seduzioni di Anna, la sposina-Alessandra Mastronardi cede alle avance di un uomo-Antonio Albanese, più famoso e più anziano del marito. Infine la storia dell’architetto John-Alec Baldwin, che rivive, tramite l’incontro con un giovane follemente innamorato di un’amica della sua ragazza, una passata dolorosa esperienza. Quello che più ha fatto più discutere è stata l’accoppiata Allen-Benigni, l’incontro di due geni diametralmente opposti che non si sono risparmiati in elogi “Benigni è un genio. Brillante, divertente, un creativo puro, tutto istinto – ha affermato dice Allen del nostro Roberto – Lavorare con lui è stato un vero privilegio”. “Allen è l’unico artista capace di improvvisare cose meravigliose – dice invece benigni del regista americano -. Anelavo un tête-à-tête con Allen da molto tempo. Peccato che non recitiamo nelle stesse scene. Ma è stata come una promessa per il futuro”. Il film si avvale di un cast notevole, oltre a Woody Allen e Roberto Benigni tante le presenze importanti come i già citati Alec Baldwin, Penelope Cruz, Antonio Albanese, Alessandra Mastronardi, vi figurano Jesse Eisemberg, Judy Davis, Riccardo e Ornella Muti, Maria Rosaria Omaggio, Vinicio Marchioni, Donatella Finocchiaro, Giuseppe Pambieri, Flavio Parenti e Carol Alt. Più che gli attori è proprio Roma la protagonista indiscussa del film, teatro di molte vicende umane reali, commoventi, divertenti che hanno ispirato registi inimitabili come Fellini, De Sica, Pietro Germi, Antonioni e Monicelli, personalità di riferimento per lo stesso Allen: “Sono cresciuto col vostro cinema – spiega il regista alla stampa durante l’anteprima mondiale avvenuta a Roma – mi ci sono nutrito. Impossibile, per chi è della mia generazione, non esserne influenzato. Poter girare a Roma è stato un regalo, un dono, una festa. E poi tutti gli americani hanno enorme affetto nei confronti dell’Italia, paese ricco di calore che ha dato un grandissimo contributo alla cultura mondiale. Pieno di gente alla mano, che si gode la vita”.