Il Consiglio Federale annuncia una “riapertura moderata” dal 19 aprile di varie attività: una boccata di ossigeno per tanti, anche se il settore della ristorazione non si ritiene del tutto soddisfatto
La tanto attesa conferenza di mercoledì 14 aprile è arrivata portando le novità che tutti stavano aspettando ansiosi: sì agli allentamenti delle restrizioni!
A comunicarlo ufficialmente è il consigliere federale Alain Berset, in diretta da Berna, durante l’ormai consueta conferenza stampa, per fare il punto della situazione pandemica in Svizzera. Finalmente molti settori hanno potuto ricevere la notizia che attendevano da tempo, è possibile una riapertura di tutti quei settori che fino ad oggi hanno dovuto fermarsi: saranno riammesse le manifestazioni in presenza di pubblico, per esempio negli stadi, nei teatri, nelle sale concerto e nei cinema. Saranno ammesse anche le attività sportive e culturali al chiuso, compreso determinate competizioni e la ristorazione potrà riaprire le terrazze e gli spazi aperti (le discoteche e i locali da ballo resteranno invece chiusi). Berset ha comunicato gli allentamenti parlando di “rischio calcolato”. Ha spiegato il capo del Dipartimento federale dell’interno che si è riusciti a tenere sotto controllo la situazione grazie anche alla campagna vaccinale e alla diffusione dei test, per cui non c’è stata nessuna esplosione dei casi nel periodo pasquale, come invece si temeva. Per questo motivo, afferma Berset, “è possibile correre dei rischi, abbiamo deciso di riaprire le terrazze dei ristoranti, i cinema, i centri fitness e alcune manifestazioni pubbliche”. Anche se, avverte il Consigliere federale, non bisogna abbassare la guardia, “in questa fase dobbiamo essere molto prudenti: chi gestisce i luoghi di riapertura deve mettere in pratica tutti i piani di protezione”.
GastroSuisse: disparità di trattamento!
Dunque si intravede la luce nel tunnel, anche se molti settori, in prima linea quello della ristorazione, non cela un certo malcontento. Da un comunicato diffuso da GastroSuisse, la nota associazione dell’industria alberghiera e della ristorazione in Svizzera, si deduce certamente soddisfazione per le decisioni prese dal Consiglio federale, ma questo sarebbe solamente un “primo passo” che non accontenta e non migliora la situazione di crisi in cui versa l’intero settore. “Per il settore dell’ospitalità, questo è un primo segnale nella giusta direzione. Ma il processo è troppo esitante e non migliora la situazione nel settore dell’ospitalità”, si legge nel comunicato.
GastroSuisse parla di “disparità di trattamento” nei confronti del settore interessato e anche di “decisione incomprensibile”, per quanto riguarda la volontà di non revocare il blocco totale. L’associazione svizzera, infatti, si riferisce al fatto che il Consiglio federale non abbia permesso l’apertura dei locali anche per quanto riguarda gli spazi interni, “a maggior ragione – si legge nel comunicato – quando sono nuovamente possibili le visite ai cinema e alle palestre, anche al chiuso”. Facendo riferimento ad uno studio zurighese steso dalla dottoressa Isabelle Häner e dal dottor Livio Bundi, GastroSuisse afferma che il Consiglio federale ha preso una decisione illegale in relazione alle “misure Corona”. Il rapporto, infatti, giunge alla conclusione che il Consiglio federale deve considerare gli indicatori e parametri di riferimento che tengano conto anche degli aspetti economici e sociali in relazione alle misure fino ad ora ordinate. In poche parole, spiega Casimir Platzer, presidente di GastroSuisse, “più a lungo i ristoranti sono chiusi, più drammatica diventa la situazione per molte aziende”. Perseverare nel blocco porta a un netto taglio nel settore dell’ospitalità, che colpisce anche le aziende buone e innovative e minaccia l’intero settore.
Attenzione attenersi alle regole… ancora!
Nonostante gli allentamenti, si tratta di una riapertura moderata, per questo non mancano norme e regole che tutti i settori interessati dovranno garantire ugualmente!
Prima di tutto, per tutte le attività nuovamente consentite bisogna indossare la mascherina e mantenere la distanza necessaria e le norme igienico sanitarie sempre raccomandate.
I locali, bar e ristoranti, dovranno garantire l’obbligo di consumare stando seduti e di indossare la mascherina finché non arrivano le consumazioni. Non bisogna superare il numero di quattro ospiti per tavolo, è obbligatorio registrare i dati di contatto di tutti gli ospiti e di mantenere una distanza di 1,5 metri fra i tavoli o di installare tra loro pareti divisorie.
Le strutture ricreative potranno aprire i locali al chiuso ma dovrà essere mantenuta la mascherina e la distanza di sicurezza. Le manifestazioni pubbliche saranno possibili fino massimo 100 spettatori, seduti e con mascherina, oltre che mantenendo la distanza di sicurezza. Inoltre, durante le pause e gli intervalli saranno vietate le consumazioni. Saranno riammesse visite guidate nei musei, riunioni dei membri di associazioni o altri eventi nel settore ricreativo e del tempo libero senza però che sia superato il numero di 15 partecipanti, con l’obbligo di mascherina e distanza di sicurezza. Riprenderanno le lezioni in presenza nelle scuole universitarie e nei corsi per adulti con un limite di 50 partecipanti.
Allentamento anche per le attività sportive degli adulti nel settore amatoriale, per singole persone e per i gruppi con fino a 15 persone. A queste condizioni sono nuovamente ammesse anche le competizioni dove in generale rimangono obbligatorie l’uso della mascherina e del distanziamento.
Redazione La Pagina