Il 3 marzo i zurighesi sono chiamati a votare il nuovo membro dell’esecutivo di Zurigo (consiglio cittadino), dopo la dimissione di Martin Vollenwyder. Uno dei candidati è Richard Wolff, 55 anni, della lista alternativa. L’abbiamo incontrato nel suo ufficio nella zona ovest di Zurigo che affaccia sulla Limmat, per conoscerlo meglio…
Signor Wolff, è giusto che gli elettori conoscano i candidati, la prego di presentarsi…
Sono nato a Zurigo, i miei genitori sono nati in Germania, quindi sono un secondo. Mia madre è cresciuta in Germania, mio padre dopo la guerra è tornato in Germania per studiare e lì ha conosciuto mia madre. Insieme poi sono venuti in Svizzera. Così io sono nato e cresciuto qui in Svizzera. Quando però avevo undici anni, i miei genitori hanno deciso di trasferirsi in Venezuela, siamo stati lì per quasi tre anni, ho frequentato una scuola internazionale. Mia madre però non era soddisfatta così siamo tornati in Svizzera. Ho finito le scuole obbligatorie qui, ho studiato geografia, etnologia ed economia all’università di Zurigo. Mi sono specializzato in sviluppo, pianificazione e società delle città, dopo gli studi volevo però fare qualcosa di diverso, quindi sono andato a lavorare presso il centro culturale Rote Fabrik a Zurigo, dove ero nel comitato esecutivo. Ho aiutato a sviluppare un nuovo reparto culturale e sono stato io ad occuparmi che il centro passasse alla votazione popolare. Prima era provvisorio, ogni anno c’era da richiedere il permesso annuo, invece ora è definitivamente un’istituzione culturale come il Schauspielhaus ad esempio. Dopodiché mi sono messo in proprio nel mio campo dello sviluppo delle città, per quasi quattro anni ero al politecnico di Zurigo e ho potuto scrivere anche la mia tesi di dottorato. Parallelamente ho creato una rete di persone che lavorano in questo campo e di tutto il mondo, esiste ormai da più di 20 anni, abbiamo membri in tutto il mondo e ci incontriamo spesso per parlare degli sviluppi, di problemi, di soluzioni, idee che si possono realizzare nelle nostre città. Per ora stiamo elaborando uno studio sul quartiere Zurigo ovest, per vedere come si è sviluppato negli ultimi 15 anni. Convivo con la mia compagna, abbiamo tre figli già grandi e quindi ho tanto tempo a disposizione: prima passavo tutto il tempo possibile con la mia famiglia, avevo ridotto il lavoro al 50%. Per questo ora mi sto impegnando di più in politica e mi candido per l’esecutivo di Zurigo.
Se potesse scegliere quale sarebbe il suo dipartimento preferito?
Purtroppo devo prendere quello che rimane libero, ma i miei preferiti sarebbero il dipartimento dell’edilizia sotterranea e soprassuolo oppure il dipartimento del sociale.
Quali sono i progetti che le stanno particolarmente a cuore per la città di Zurigo?
L’alloggio. Abitare a Zurigo è diventato quasi impossibile, chi cerca un appartamento ha molta difficoltà, gli appartamenti sono pochi, e quelli liberi sono molto cari. Tante persone che abitano a Zurigo e devono cambiare casa, sono costretti a trasferirsi negli agglomerati, così chi ci vive da molti anni viene mandato via ed arrivano persone che hanno molti soldi, ci sarà quindi un cambiamento radicale della società. Per questo mi sta particolarmente a cuore il progetto di costruire tanti appartamenti pagabili, dobbiamo tenere gli appartamenti meno cari e dobbiamo costruire appartamenti della città e delle cooperative.
Cosa significa per lei appartamenti pagabili?
Un appartamento di 4 ½ camere non dovrebbe superare 2’000 franchi. È difficile certamente anche perché il terreno a Zurigo è molto caro, questo è un altro problema, ma significa anche che Zurigo è molto richiesta. Gli appartamenti vecchi dovrebbero costare sotto i 1500 franchi, ma è difficile, tanti appartamenti costano addirittura sui 3’000 franchi! Io sono membro esecutivo dell’associazione inquilini e ho diversi ordini di cooperazioni d’alloggio, per cui lavoro già molto nel campo dell’alloggio. Un altro argomento che mi sta molto al cuore è il traffico. Lavoro da tanto tempo per l’associazione traffico e ambiente di Zurigo, che si impegna per il miglioramento dei mezzi pubblici, meno traffico automobilistico e il miglioramento del traffico pedonale e in bicicletta. A Zurigo avevamo tempo fa una votazione popolare, “Städte-Iniziative”, per ridurre il traffico automobilistico dal 36 al 26%, per esempio, riducendo corsie per le macchine ed estendendo quelle per le biciclette e per i pedoni. I ciclisti hanno poco spazio sulle strade oppure non si sentono sicuri e quindi si muovono sui marciapiedi diventando un pericolo per i pedoni. Anche per quanto riguarda i parcheggi c’è da fare molto, le persone non dovrebbero poter parcheggiare a poco costo in città. Chi viene in città in macchina per lasciarla su un parcheggio tutto il giorno, con i mezzi pubblici così ben organizzati non ne vedo il bisogno.
Anche l’equilibrio tra famiglia e lavoro è un argomento molto attuale e importante, bisogna creare di più posti d’asilo pagabili per rendere possibile ai genitori di continuare a lavorare, tanti hanno bisogno di continuare a lavorare.
Grazie alla Sua ditta conosce molto bene le altre città del mondo, ci fa l’esempio di una città che la colpisce?
Sono tante. Una delle città che mi è rimasta impressa particolarmente è Helsinki che ho visitata l’estate scorsa. Ho avuto la possibilità di passare un’intera giornata con un impiegato della pianificazione della città Helsinki. Hanno un sistema di tram fantastico, ho visto la città e soprattutto come è organizzato l’alloggio. Helsinki, in confronto a Zurigo, ha un vantaggio enorme, perché l’80% del terreno è di proprietà della città e dei comuni, questo rende possibile costruire facilmente i quartieri. A Firenze abbiamo uno dei contatti più importanti, con l’università di Firenze, la facoltà di architettura, e collaboriamo anche con la regione Toscana e con i centri sociali. Poi a Roma collaboriamo con l’università La Sapienza. Abbiamo contatti anche in altre città, come a Napoli, a Palermo o a Milano, così ho imparato anche un po’ d’italiano, lo capisco molto bene, però purtroppo faccio fatica a parlare.