La capolista sale a +3, la Roma fermata sul pareggio, si avvicina il Napoli, bene la Fiorentina, si rialza il Milan
La Juventus detta il ritmo scudetto e la Roma non riesce a tenerlo. I campioni d’Italia mostrano il solito copione: calcio aggressivo con pressing alto, tanta grinta, e continue, avvolgenti azioni d’attacco, che costringono l’avversario alla difensiva. La partita si fa però complicata. La squadra di Conte ha sofferto i friulani, che hanno tenuto testa, giocando una partita perfetta sotto il profilo tattico, difendendosi con ordine e innescando diversi contropiedi pericolosi, in cui a rischiato lo svantaggio. Buffon si è dovuto superare su Di Natale e Lazzari. Per piegare l’Udinese c’è voluto un gol al 91’ di Llorente. I bianconeri hanno creduto alla vittoria attaccando fino alla fine (due grandi parate anche di Brkic) e la determinazione è stata premiata dal colpo di testa dello spagnolo, su una con conclusione sbagliata da dentro l’area di Lichtsteiner, che regala la sesta vittoria consecutiva e l’allungo a +3 sulla Roma. All’Udinese non è bastato il cuore a fare punti. Da sottolineare l’iniziativa “Gioca con me… tifa con me” promossa dalla Juventus, che ha portato nelle curve squalificate dello Juventus Stadium 12.000 bambini per dire no al razzismo.
L’olandese Strootmann agguanta l’Atalanta al 90’ e salva la Roma (1-1), che mantiene così l’imbattibilità. I giallorossi, al quarto pareggio consecutivo, questa volta hanno rischiato di perdere. L’Atalanta ha difeso a lungo il vantaggio di Brivio (nato anche per il primo vero errore di De Sanctis in campionato) con un’ottima organizzazione difensiva, che ha tolto slancio alla manovra della Roma, dove pesa l’assenza di Totti. Gli ingressi di Pjanic e Ljajic hanno cambiato il gioco della Roma. Atalanta chiusa nella propria metà campo nell’ultima mezz’ora. La Roma crea molte occasioni, ma Consigli è bravissimo a difendere la porta, ma alla fine il pareggio della Roma è meritato. Per lo scudetto non basta solo il carattere, ci vuole la brillantezza del gioco espresso nel secondo tempo, anche perché in programma ci sono due partite contro avversarie difficili come la Fiorentina e il Milan.
In una partita fondamentale per resistere alla capolista, il Napoli (2-4) torna alla vittoria battendo la Lazio all’Olimpico e blinda il terzo posto. La squadra di Benitez risorge sotto il segno di Higuain, che torna al gol con una doppietta. Bene in attacco, il Napoli ha mostrato lacune difensive, che hanno permesso alla Lazio di tornare due volte in partita. I romani hanno giocato con coraggio e a viso aperto, soccombendo però alla superiorità tecnica degli attaccanti napoletani che sono andati in gol con Pandev e Callejon. Tre punti d’oro che fanno morale per il Napoli, mentre la crisi della Lazio si attenua sempre più.
La Fiorentina (4-3) batte in una partita rocambolesca l’Hellas Verona e aggancia l’Inter al quarto. Le squadre giocano a viso aperto e in 14’ minuti realizzano in uno spettacolare botta e risposta quattro reti. Protagonista in positivo Borja Valero (doppietta), ma sono i portieri con gravi errori a permettere la goleada. L’episodio che decide la partita è l’espulsione di Jankovic per un fallo di mano in area. Rosso e rigore ineccepibili, 4-2 di Rossi. Reagisce il Verona con il 4-3, ma alla fine è la Fiorentina a sorridere e con Gomez, pronto al ritorno, il terzo posto può essere alla portata.
La prima da presidente dell’Inter (1-1) è amara per Thohir, presente in tribuna. I nerazzurri di Mazzarri giocano una partita opaca, forse la peggiore della stagione, contro una Sampdoria in cerca di punti. Bene gli ospiti nei primi minuti, ma è Guarin a portare in vantaggio l’Inter. La ripresa è senza sussulti, con i nerazzurri disordinati e poco convinti a chiudere l’incontro. La Sampdoria di Mihajlovic ci crede e Renan azzecca il tiro del pareggio, che fa anche morale. La bufera societaria (Galliani si dimette, poi rientra) non ha scosso il Milan (1-3) che vince in rimonta a Catania. Dopo la vittoria a Glasgow, ma la qualificazione è ancora aperta, Allegri ritrova i tre punti (dopo il 19 ottobre) anche in campionato con la prima vittoria esterna. È presto parlare di svolta o crisi finita, ma il Milan sembra avere trovato stabilità tattica intorno a Kakà, tornato leader, mostrando una buona qualità di gioco e di organizzazione. La reazione dei rossoneri allo svantaggio per il gol di Castro è stata di carattere. Pareggia Montolivo e nella ripresa decidono Balotelli su punizione e Kakà. Nel finale si è rivisto Stephan El Shaarawy. Deve iniziare a preoccuparsi il Catania, che resta, con 9 punti, in fondo alla classifica, nonostante il cambio dell’allenatore.
Il Torino (1-1) domina il Genoa, ma come spesso successo nella stagione, non riesce a chiudere le partite e subisce l’ennesima rimonta. Sotto porta i granata sono poco effettivi e sprecano molto con Immobile e Cerci, ma bravissimo anche il giovane portiere rossoblù Mattia Perin, in forma strepitosa, a salvare il risultato. Per il Genoa continua il momento positivo con i 15 punti in 8 partite, sconfitto solo dalla Juventus. Il Parma (1-1) non si ripete dopo la vittoria esterna a Napoli e si fa imporre il pareggio dal Bologna. Alla fine il pari è giusto, nella partita del 100° gol in Serie A di Antonio Cassano, che ha risposto a Kone. Un derby emiliano molto equilibrato, anche se nella ripresa il Parma è stato vicino al gol vittoria, ma Curci ha salvato la sua porta in alcune occasioni.
Il Sassuolo (2-2) butta via a Cagliari una vittoria pesante che aveva in tasca, ma è al quarto risultato utile consecutivo. Ottimo il primo tempo degli emiliani che passano con le reti di Marzorati e Zaza. Doppio vantaggio illusorio, perché nella ripresa il Cagliari reagisce e si trasforma fino a completare la rimonta con Nenè e Sau. Funziona la cura Corini al Chievo (3-0), che centra la seconda vittoria consecutiva. Convincente la prova dei veronesi e meritata la netta vittoria contro il Livorno, agganciato in classifica e ora in una situazione precaria.
Classifica 14° giornata:
Juventus 37; Roma 34; Napoli 31; Inter e Fiorentina 27; Hellas Verona 22; Genoa 19; Lazio 17; Parma, Milan e Atalanta 17; Torino 16; Cagliari 15; Sassuolo 14 ; Livorno, Chievo e Bologna 12; Sampdoria 11; Catania 9