Alcuni giorni dopo l’inferno d’acqua e fango che si è abbattuto sulla provincia di Messina, il bilancio si è attestato a quota 25 morti, ai quali vanno aggiunti 35, forse addirittura 40, dispersi.
Ma anche se la tragedia continua, sono stati in molti a non voler rispettare l’ordine di evacuare tutte le zone a rischio. Sono soprattutto gli anziani e i residenti delle piccole frazioni come Briga, Scaletta Superiore e Guidomandri, raggiunti solo 48 ore dopo la sciagura dai primi aiuti.
In prossimità delle case si è continuato a lungo a scavare a mani nude e gli stessi soccorritori hanno fatto molta fatica ad operare tra torrenti di fango e strade dissestate, come ha ammesso anche il capo della Protezione civile Guido Bertolaso, ricordando però che ora la situazione “è sotto controllo”.
Eppure, nonostante i tanti uomini e mezzi inviati, restano isolate le frazioni di Molino ed Altolia, dove anziani e malati sono stati tratti in salvo grazie all’elicottero. Molte famiglie non hanno luce, gas e collegamenti telefonici e nei paesi a valle la protezione civile gira per le vie del centro distribuendo latte e pasti caldi. Gli sfollati sono 435, quasi tutti già sistemati in alberghi della zona. “Faremo come a L’Aquila”, ha promesso il premier Silvio Berlusconi davanti ad una platea di 174 persone ospitate temporaneamente al Residence “Le Dune”. “Costruiremo dove c’è sicurezza e vi saremo vicini con tutti i mezzi”, forti della “grande esperienza dell’Abruzzo”.
“Quelle zone non sono più abitabili – ha continuato il presidente del Consiglio – ma costruiremo nuovi quartieri sul livello di quelli de L’Aquila”, anche perché “i soldi non sono un problema: il governo metterà tutte le risorse necessarie e gli enti locali dovranno occuparsi di individuare le nuove aree edificabili”, prevedendo il blocco delle tasse e dei mutui per coloro che sono stati colpiti dal disastro. “Sarò lieto di venire qui a fare il punto sullo svolgimento di ogni attività”, ha garantito Berlusconi. Poi, in una conferenza stampa che si è tenuta nella Prefettura di Messina, il Cavaliere ha tracciato il bilancio provvisorio della strage: 25 i corpi recuperati, 13 dei quali sono stati identificati.
Secondo il premier l’inondazione è stata causata da una “emergenza idro-geologica eccezionale”; l’evento “era stato previsto con anticipo”, ma non l’intensità delle precipitazioni. Ciononostante “il governo ha risposto all’emergenza in tempi molto rapidi”, grazie all’intervento di 2.070 uomini e 491 mezzi.
“Le persone che ho incontrato – ha affermato il presidente – sono grate per l’assistenza che sin qui è stata fornita”. Il premier ha quindi espresso l’intenzione di ripetere le misure adottate dopo il dramma de L’Aquila, a seguito del quale l’esecutivo ha erogato un miliardo per interventi urgenti nelle zone a rischio sismico: “Mi auguro che, interloquendo con il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, si possa stanziare una cospicua cifra per le zone a rischio idrogeologico”, ha aggiunto Berlusconi.
Il presidente del Consiglio ha anche indicato nel governatore della Regione Raffaele Lombardo il commissario straordinario che si occuperà di gestire il post-emergenza.
Accompagnato dal ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo e dal ministro alle Infrastrutture Altero Matteoli, il premier ha incontrato numerosi sfollati, che gli hanno chiesto di “non essere abbandonati”.
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