Almeno 9 morti e 28 feriti, di cui 7 gravi: è il tragico bilancio dell’incidente ferroviario avvenuto lunedì 12 aprile in Alto Adige. Coinvolto il treno regionale R108 della società di trasporti Sad gestita dalla provincia autonoma che è deragliato nella zona di Merano, nel tratto della linea tra Castelbello e Laces, in un punto dove i binari attraversano una stretta gola. All’origine del disastro una frana che secondo i primi sopralluoghi dei tecnici sarebbe stata provocata dalla rottura di un impianto di irrigazione; un’ipotesi, questa, avanzata anche dal direttore della linea ferroviaria, Helmuth Moroder. Rompendosi, l’impianto avrebbe “infradiciato” pesantemente il terreno sottostante, rendendolo instabile fino a farlo franare.
I morti sono rimasti intrappolati nel vagone in mezzo alla terra e alla fanghiglia. Uno dei due vagoni è finito in bilico sul greto del fiume Adige. Dieci dei feriti nel disastro della val Venosta (con traumi cranici, traumi al torace, escoriazioni) sono stati portati all’ospedale di Merano, che dista poche decine di chilometri dal posto del disastro. Una ventina di feriti sono stati, invece, smistati negli ospedali di Silandro e di Bolzano.
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, appresa la notizia del deragliamento, si è immediatamente messo in contatto con il prefetto di Bolzano al quale ha chiesto di essere informato sugli accertamenti in corso e sulla situazione riguardo ai soccorsi, ai feriti e alle vittime. (ansa)