Alzi la mano chi non ha goduto delle temperature miti di questa prima parte di ottobre. Nessuno, non c’è discussione. E ora alzi la mano chi non ha mai fatto questo giochino da bambini, quando le indagini di “mercato”, le opinioni e le decisioni democratiche di gruppo si prendevano alla buona per alzata di mano. Anche in questo caso il risultato sarà lo stesso: tutti abbiamo partecipato alle semiserie alzate di mano. E adesso, alzi la “manina” chi ha modificato il Decreto Fiscale. Ancora una volta, anzi più che mai, le manine rimangono ferme. È questo l’ultimo capitolo della saga del governo giallo-verde fatto di manine misteriose, animate da fame di complotti, che ha vivacizzato la scorsa settimana gli italiani. È stato il vicepremier Luigi Di Maio a fornire l’espediente che muove la trama intricata di questo caso politico, quando, con una rivelazione choc, ha spiazzato il noto giornalista che lo ha ricevuto nella sua trasmissione affermando di essere pronto ad andare direttamente in procura: “al Quirinale è arrivato un testo manipolato”. Ed è subito giallo politico (ecco allora perché la scelta del colore per identificare questa parte politica del Governo!). Per il leader pentastellato una “manina” avrebbe manipolato il testo del Decreto Condono che non sarebbe quello che i 5stelle hanno votato, anche se non accusa esplicitamente i soci leghisti né il Ministero dell’Economia. Il problema sarebbe lo scudo fiscale per i capitali all’estero e la non punibilità per chi evade: “Noi non scudiamo capitali di corrotti e di mafiosi” chiosa Di Maio.
Quasi in contemporanea alla rivelazione della manina manipolatrice arrivano due notizie. Una è la smentita clamorosa da parte del Colle che afferma di non “aver mai ricevuto” il testo che, in quanto decreto legge, deve essere firmato dal Presidente della Repubblica. La seconda, che è una sorta di colpo di scena, una piccola ammissione di colpe: è Giuseppe Conte, il Presidente del Consiglio, ad aver trattenuto il testo. Nel frattempo il vicepremier leghista Matteo Salvini è intervenuto affermando che il testo del provvedimento era noto a tutti. “Non ci sono regie occulte, invasioni degli alieni o scie chimiche. Questo è un governo che non ha timidezze, problemi o complotti contro. In consiglio dei ministri c’erano tutti, non c’ero solo io”. E la trama si infittisce. Poi, come se nulla fosse, tutto viene risolto e si raggiunge la tanto agognata pace fiscale. Certo, bisogna ancora attendere il responso (quasi certo) dell’Ue. Una storia infinita… Ad un certo punto, però, arriva un momento in cui bisogna anche alzarle queste mani, o manine che dir si voglia, ma in segno di resa!
Eveline Bentivegna