Uno studio evidenzia come 1 persona su 3 sostiene di essere attratta dalle voci delle applicazioni su smartphone. Amare gli oggetti inanimati è il nuovo orientamento sessuale
Quando al cinema si parlò di ‘Her’ il film in cui un uomo si innamora di un’intelligenza artificiale, sembrava che si stesse parlando di qualcosa di impossibile nella realtà: un uomo in carne ed ossa non potrebbe mai innamorarsi di una voce.
Ne siamo sicuri? Secondo l’indagine elaborata da Speak Easy – trend e insight report nato dalla collaborazione fra il J. Walter Thompson Innovation Group e Mindshare Futures, questi sentimenti un po’ troppo fuori dalle righe non sarebbe una possibilità da scartare nella realtà. A quanto pare tra umani e programmi artificiali potrebbe esserci del tenero!
Lo confermano i dati della ricerca secondo cui gli utenti che spesso utilizzano gli smartphone, sarebbero inclini a innamorarsi e perdere la testa per l’assistente vocale in dotazione.
Le percentuali non sono irrilevanti, perché si parlerebbe addirittura del 36% degli utenti che avrebbero una relazione ‘intima’ tra uomo e voce o macchina, vale a dire che all’incirca 1 persona su 3 sarebbero talmente innamorati della ‘voce’ alla cornetta da sognarla anche in formato carne e ossa. Secondo l’analisi in questione, il 72% degli utenti che utilizzano regolarmente l’assistenza vocale gradirebbe che a marca di smartphone corrispondessero voci uniche con uniche personalità al posto dell’uso di un assistente di default, quindi ci sarebbe una propensione alla ‘fedeltà’ a quella voce.
Inoltre, il 53% degli utenti smartphone desidererebbe che la tecnologia fosse sempre in grado di replicare alle domande per rendere tutto più semplice. Gli amori particolari nei confronti di oggetti e cose non sono un campo nuovo, da tempo sarebbero al vaglio di studi e indagini scientifiche come disturbi della psiche. L’attrazione di una persona verso un oggetto, infatti, viene detta oggettosessualità, che non è il mero utilizzo di oggetti per la soddisfazione sessuale, ma la caratteristica di provare attrazione anche sentimentale per gli stessi.
Sì, essere attratti, sessualmente parlando, da un oggetto inanimato, inespressivo, ma che per il soggetto che se ne innamora si carica di tanto significato fino a provare una vera e propria attrazione sessuale e perfino dei sentimenti. Erika Eiffel, operatrice di una gru ed ex tiratrice con l’arco professionista, è nota per aver sposato la Torre Eiffel, il simbolo di Parigi.
Sulla sua storia è stato perfino girato un documentario ‘Married to the Eiffel Tower’, dove appunto racconta del suo sentimento e dell’attrazione per la torre parigina. La donna è una delle poche persone oggettosessuali note e oltre alla storia con la Torre Eiffel, Erik ha avuto relazioni con dei caccia, delle recinzioni ed è attualmente impegnata con una gru.
“La gente pensa che io possa semplicemente scegliere un oggetto e decidere di amarlo” ha detto Erika. “Pensano che io non sia in grado di avere una relazione con un’altra persona e che scelga gli oggetti perché posso averne il controllo.
Ma la verità è che non avevo alcun controllo sulla mia relazione con la Torre Eiffel. Se fosse solo una questione di controllo amerei il mio tostapane, non credi?”.
La donna gestisce anche un sito sull’argomento dove aiuta tutti quelli che come provano sentimento e attrazione per gli oggetti Objectùm Sexuality Internationale e spiega di come sia difficile far capire il proprio orientamento sessuale agli altri: “Capisco che le altre persone non riescano a immaginarselo e possano chiedersi come funziona,” spiega Erika.
“Vedere un edificio e una persona insieme è strano, com’è strano vedere una persona molto alta insieme a una molto bassa. Viene da chiedersi come funzioni.
Ma quando vedi una persona alta e una bassa insieme non vai da loro a chiedergli come facciano a fare sesso. Già solo il fatto che invece a noi lo chiedano è indicativo di quanto poco ci rispettino”.