Tornano all’Italia ventisette beni culturali di inestimabile valore storico ed artistico. Si tratta di un busto di marmo che rappresenta una figura maschile nuda parzialmente coperta da una clamide, verosimilmente databile tra il I secolo a.C. e il primo secolo d.C., restituito dall’Ufficio Federale di Cultura a seguito di confisca, e di 26 reperti di epoca etrusca raccolti tra il 1965 ed il 1968 nell’arcipelago toscano da un cittadino svizzero nel frattempo deceduto. Ad accogliere e prendere in temporanea consegna i beni presso la Residenza dell’Ambasciata d’Italia a Berna è stato oggi l’Ambasciatore Silvio Mignano che ha colto l’occasione per sottolineare ancora una volta l’eccellente collaborazione tra le autorità italiane e quelle elvetiche anche nel campo della salvaguardia del patrimonio culturale. L’Ambasciatore ha inoltre espresso i suoi ringraziamenti al Vice Comandante del Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC), Col. Danilo Ottaviani, che ha presenziato alla restituzione dei beni, elogiando l’operato del Comando TPC nelle attività finalizzate alla tutela ed al recupero del patrimonio artistico italiano. Il Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale è stato istituito nel 1969 e da allora opera, in stretto raccordo con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, per la sicurezza e la salvaguardia del patrimonio culturale nazionale attraverso la prevenzione e la repressione delle violazioni alla legislazione di tutela dei beni culturali e paesaggistici.
Comunicato
Ambasciata d’Italia Berna