Tradizione, qualità, gusto, innovazione, sperimentazione e passione. Tutto questo è racchiuso in ogni tazza di buon caffè “Amici”, in ogni sorso di buon vino di Montalcino e in tutto ciò che Francesco Illy ha creato in tutti questi anni. Da quattro generazioni “Amici” ci serve uno dei caffè può buoni e più di qualità che esiste al mondo. Dopo aver conquistato la Svizzera, ha allargato i suoi interessi a diverse produzioni, il tè (Dammann Frères), il cioccolato (Domori), e il vino e olio d’oliva (entrambi di Podere Le Ripi), tutti prodotti d’eccellenza perché fatti con pura passione senza dimenticare il rispetto per l’ambiente, una delle caratteristiche che rende onorevole il suo lavoro. Come è riuscito a fare tutto questo Francesco Illy? Attraverso la curiosità che porta alla conoscenza e alla passione per quello che realizza! Dalla pura arabica alla magia del vino: il segreto dei successi di Francesco Illy
Portare il caffè in Svizzera nel ’79 è stata una bella sfida. Indottrinare gli svizzeri al piacere del caffè espresso non è stata una cosa semplice: può spiegarci come c’è riuscito?
Quando sono arrivato in Svizzera nel ’79 la media del consumo dell’espresso era del 5% nei ristoranti italiani, tutto il resto beveva il caffè creme, quindi l’espresso praticamente era inesistente.
La gente rifiutava l’espresso perché era una roba concentratissima scura, piena di robusta, tutto sommato abbastanza disgustoso, è chiaro che la gente lo rifiutava. Noi ce l’abbiamo fatta sostanzialmente raccontando il nostro prodotto, un caffè di pura arabica, dolce, profumatissimo, che non ha nessun sapore sgradevole. L’abbiamo fatto assaggiare e la gente ha capito e ha cominciato a comprarlo.
Il successo, dunque, è arrivato grazie alla pura arabica?
Io direi grazie alla pura arabica e contemporaneamente alle cialde, perché la pura arabica ci permetteva di fare un caffè veramente ottimo nei bar e nei ristoranti e le cialde ci permettevano di portare la pura arabica nelle case e negli uffici. La pura arabica è sostanzialmente un’invenzione mia perché la miscela espresso di pura arabica prima del ’79 non esisteva.
Dalla produzione del caffè al cioccolato, il té e ora il vino, ponendosi come uno dei maggiori rappresentanti dell’eccellenza italiana. Come è possibile raggiungere tutti questi obbiettivi?
Con i miei figli la mia famiglia è ormai alla quarta generazione che opera nel settore e veniamo da una cultura di eccellenza cioè una cultura che ci porta innanzitutto ad avere un bagaglio culturale, di formazione, di esperienza, che ci permette di valutare l’eccellenza. Devi essere un grande gustatore per poter capire cosa è eccellente e cosa no. Questo lo facciamo di mestiere, tutti in famiglia siamo dei gustatori di mestiere, ci confrontiamo con la qualità del nostro caffè anche più volte al giorno.
Questo bagaglio culturale e quest’esperienza, sono i presupposti utilizzabili anche in altri territori che possano essere simili da quello del caffè. Io sono diventato vinaiolo nel 2003 e in questo campo abbiamo cominciato a introdurre sia tutta l’esperienza che anche tutta una serie di tecniche che non erano praticate. Per esempio abbiamo iniziato a introdurre la selezionatura delle uve partendo da un’esperienza che abbiamo fatto con il caffè dalla metà degli anni ’60. Abbiamo inventato delle macchine per selezionare chicco per chicco in modo da eliminare tutti quanti i chicchi che avevano dei difetti. Questa esperienza l’abbiamo riportata anche nel vino e ha dato dei risultati fantastici.
Dunque uno dei vostri punti di forza è la sperimentazione…
A Montalcino, per esempio, ho creato il vigneto più denso del mondo come esperimento. Tutti mi avevano detto che ero matto, ma il vino più buono lo faccio proprio con il vigneto più denso del mondo. Normalmente la vigna la lavori con trattori questa la devi lavorare a mano perché le piante stanno a pochi centimetri di distanza l’una dall’altra. Abbiamo fatto questo esperimento con l’obbiettivo di costringere le viti a radicare in profondità molto più rapidamente e ha funzionato perfettamente!
Un concetto molto importante che fa parte della vostra filosofia di vita è quello della promozione dell’eco-intelligenza? Come viene applicato questo concetto in Amici Caffè?
Una produzione qualsiasi, ma anche semplicemente lo stesso fatto di vivere, comporta delle emissioni di CO2 considerevoli, diciamo che un consumatore normale consuma 30-40 tonnate di CO2 annue. Noi con il nostro lavoro abbiamo una produzione alta di CO2, perché fare il caffè, portarlo, tirare su le piante poi consegnarlo, il trasporto, gli imballi e tutte queste cose producono una notevole di quantità di CO2. Allora ad un certo punto ho deciso ad annullare la CO2 da noi prodotta tramite degli alberi.
Ho deciso cioè di piantare degli alberi nel deserto. Abbiamo individuato un’azienda che si chiama Sekem che è in Egitto e abbiamo piantato degli alberi che crescendo catturano Co2. Stiamo continuando la collaborazione con questa azienda che sta andando abbastanza bene, gli alberi crescono, si possono vedere le foto sul nostro sito. Attraverso questo sistema, secondo i miei calcoli, azzeriamo circa 1000 tonnellate di CO2 annui. È una cosa che offriamo anche ai consumatori che già partecipano utilizzando i prodotti Amici e poi chi volesse partecipare più attivamente può chiedere di iscriversi al programma. Maggiori informazioni sul nostro sito.
Un grande imprenditore italiano come lei cosa si sente di poter consigliare a chi si affaccia al mondo dell’imprenditoria oggi?
Io ho un etichetta di un vino che si chiama “Amore e magia”, l’etichetta di questo vino è un po’ un mantra. L’etichetta dice che la curiosità ci porta alla cultura perché se siamo curiosi e approfondiamo ogni cosa ci interessa, riusciamo a crearci una maggiore cultura. Questa cultura ci porta alla sensibilità, all’entusiasmo e poi fino all’amore.
Quando una cosa viene fatta con amore è automaticamente magica! E chiunque riconosce una magia fatta con amore, non occorre essere specialisti per riconoscere qualcosa fatta con passione. Essere curiosi è un dono universale, per questo io dico ai giovani “siate ben curiosi, perché solo quando approfondite le cose e le capite, vi costruite esperienza, vi appassionerete a ciò che state facendo e ciò che fatto con amore è sempre magico e funziona!”.
Eveline Bentivegna