Il cammino della generosità e solidarietà rende il nostro vivere diverso e sempre aperto agli altri perché ogni gesto d’amore non muore mai, si moltiplica nella vita degli altri ed è eterno
Si è conclusa positivamente e con soddisfazione anche la realizzazione dei due progetti in Burundi – Africa Centrale nel mese di luglio. Un ponte di solidarietà fatto di sacrifici e di generosità, di gioie e di speranze, di piccoli e grandi gesti di tante persone e del Comune di Wetzikon, gruppi e associazioni, che hanno saputo far rifiorire la vita e il sorriso sui volti segnati dalla povertà, dalla fame, dalle malattie, dalla mancanza di istruzione, permettendo la realizzazione dei progetti e gettando il seme di nuove speranze e di un nuovo futuro. A Rukago è stata inaugurata la prima parte della scuola e poi a Gihiza – Gitega, a quattro ore di auto, è stata inaugurata la seconda scuola elementare. Ben 80 bambini per classe frequentano ora la scuola nel primo turno e 80 bambini nel secondo turno, quindi sei classi che accolgono quasi un migliaio di bambini per imparare a leggere e scrivere. Il giorno della inaugurazione sono stati giorni di festa grande, per questi doni insostituibili. Hanno partecipato le comunità, le autorità civili e a Gihiza, soprattutto, l’arcivescovo di Gitega, Mons. Simon Ntamwana, che ha voluto essere presente per celebrare l’Eucaristia di ringraziamento e manifestare la riconoscenza del lungo percorso di solidarietà portato avanti da “amiciterzomondo-amicidelmondo” in questi 26 ani. In occasione dell’inaugurazione delle due scuole è stato distribuito parte del progetto “Solidarietà per chi un pezzo di pane non ha”: riso e fagioli, pane e arachidi, a tutti i bambini delle scuole, all’orfanotrofio e soprattutto agli orfani e vedove e ai poveri delle varie comunità. Oltre 12 quintali tra riso, fagioli, pane, arachidi e 300 coperte ai bambini orfani per ripararsi dal freddo la notte. Il clima, purtroppo, sta cambiando anche in Africa. Immaginate la mattina e la sera a sei gradi questi piccoli ma anche i più grandi senza un maglioncino o un giubottino che li difenda dal freddo? Il tutto è stato consegnato e distribuito tra la gioia e la commozione. E’ stato un piccolo-grande segno in un mare di povertà: un segno di speranza, un segno di solidarietà, un segno che ricorda loro di non essere dimenticati. E questo per gli africani non è poco per continuare il cammino e crescere guardando ad un futuro migliore. La gioia e i sorrisi erano sui loro volti, nei loro grandi e limpidi occhi. I bambini con quel pezzo di pane tra le mani o avvolti nella coperta esultavano e gioivano a non finire. Tutte le comunità africane hanno espresso il loro grazie con canti e danze che ci hanno coinvolti facendoci sentire tutti uniti nella grande e unica famiglia: la famiglia di Dio che anche con questi piccoli gesti continua costruire il suo Regno di pace, di amore e di giustizia, rendendoci fratelli. Un grazie a nome dei bambini e delle comunità a tutti coloro che hanno camminato e costruito anche nel 2011 questo ponte di solidarietà e di amore raccontato nella pubblicazione “Solidarietà in cammino”. Un invito a continuare il cammino per ridare speranza e dignità con i prossimi progetti e aiuti: scuole in Burundi, acqua, sale vaccinazioni in Rwanda, progetto pane e latte in Bolivia. Questo cammino di generosità e solidarietà renderà anche il nostro vivere diverso e sempre aperto agli altri perché ogni gesto d’amore non muore mai, si moltiplica nella vita degli altri ed è eterno.