La parola amore assume diversi significati e tipologie: si va dalla passione, dall’attaccamento, alla tenerezza, all’affezione, dalla vicinanza fisica al congiungimento. Nella sua accezione piu’ generica il termine indica un sentimento di devozione, una profonda e forte inclinazione verso l’altro o verso se stesso: amore paterno, materno, filiale, fraterno, amore per un amico, amore di sé; piû in particolare con amor proprio s’intende il desiderio di vedere riconosciuti i propri meriti e qualità che può trasformarsi in superbia e ambizione.
«Affetto intenso che tende al possesso del suo oggetto e all’unione con esso e spinge a preservarne l’essere e procurarne il bene. Attrazione verso una persona dell’altro sesso che determina intorno ad essa una concentrazione di interessi, di pensieri, di azioni (e possono prevalersi ora i sensi ora le facoltà spirituali). Persona o cosa che è oggetto d’amore. Relazione, avventura amorosa. Affetto appassionato, attaccamento (tra genitori e figli, tra coniugi, tra amici). Cura, paziente e affettuosa, zelo diligente, impegno appassionato. Tendenza, aspirazione naturale; vivo interesse (per un’arte, una scienza, uno sport, ecc.). Nel pensiero cristiano, l’essenza stessa di Dio. Forza cosmica che tende a tenere uniti gli elementi dell’universo, contrapposta all’Odio, che tende a separarli (concessione introdotta dal filosofo e poeta greco Empedocle)» (Grande Dizionario Enciclopedico della UTET).
«Rapporto duale che ha alla sua base uno scambio emotivo di diversa intensità e durata, promosso dal bisogno fisiologico della soddisfazione sessuale e dal bisogno psicologico dello scambio affettivo». (Umberto Galimberti, Dizionario di Psicologia).
In filosofia l’amore è per Platone aspirazione e tensione vero il divino Bene da cui dipendono le idee come suoi attributi. Socrate sostiene che amore è desiderare ciò che non abbiamo, mentre il bisogno esprime un radicale insoddisfazione, ma è anche ricco di risorse, fecondo non nel possesso, bensì nella creatività e pertanto fonte di novità imprevedibile; cerca infine la contemplazione nella bellezza assoluta.
Aristotele individua il conflitto tra amore per sé e amore per gli altri. Si risolve tuttavia l’opposizione nell’armonia con l’altro che si fa alter ego, un altro io.
In Spinoza l’amore è un movimento dell’uomo verso Dio, come unità totale, perfetta e compiuta. Leibnitz sostiene che l’amore è essere deliziati dalla felicità di un altro.
Arthur Schopenhauer definisce la compassione essenza di ogni amore e solidarietà, amore e solidarietà che si spiegano alla luce del dolore della vita.
L’amore attraversa tutte le stagioni dell’esistenza: nell’infanzia si rivolge principalmente ai genitori e si diverte a giocare “al dottore”; nell’adolescenza si riversa verso gli amici di scuola o di giochi; nella giovinezza s’indirizza alle prime cotte per l’altro sesso, ai fidanzamenti, alle promesse di eterna fedelta; nell’età adulta nella congiunzione tra i piaceri del sesso e la poesia dell’anima. Nella vecchiaia, contrariamente a certe convinzioni comuni, si trasforma in tenerezza, in comprensione, in condivisione, in dolci rimembranze, in affinità elettive. Le membra dei partner non sono gracili, cascanti, ma si illuminano di una luce nuova, albeggiante, tenera.
Personalmente considero l’amore una energia, una risorsa insopprimibile, che ci esalta, ci valorizza, allontana paure, egoismi, rivalità, si coniuga alle bellezze della natura, rende la vita sorgente di gioie, felicità, appagamenti, beatitudini.
Minivocabolario
di Paolo Tebaldi