La storia di due professori universitari travolti dal loro amore e dalla sua fine
Claudia e Flavio si sono amati intensamente lasciandosi travolgere prima dalla passione e dalla follia dei loro sentimenti e dopo dalla loro fine. Perché ci sono amori che non sono destinati a durare e storie che fanno stare male. E anche tanto. Proprio una di queste è al centro del film ‘Amori che non sanno stare al mondo’, di Francesca Comencini che racconta le varie fasi di un’ossessione amorosa, uno scontro tra due professori universitari nevrotici e combattivi, e il loro rapporto che intreccia continuamente estasi e disperazione. Fino alla fine.
Una fine che è traumatica per la romantica Claudia, che anche dopo la separazione non riesce a dimenticare, ma molto meno dolorosa per Flavio che riesce presto a voltare pagina anche grazie all’incontro con la giovane Giorgia. Lui ha dentro la furia di andare avanti, lei, invece, non vorrebbe dimenticare mai.
Ma presto anche lei inizierà a guardare oltre riavvicinandosi all’amica Nina, vecchia compagna di università alla quale era legata da una semplice amicizia. Bellissima e seducente, sarà proprio nel suo abbraccio che la protagonista ritroverà l’amore. Adattamento del libro omonimo di Francesca Comencini, ‘Amori che non sanno stare al mondo’ narra una moderna versione della guerra trai sessi, concentrandosi sulle idiosincrasie dei suoi personaggi, in particolare quelle di Claudia, incapace di gustarsi anche un solo briciolo di felicità. Anzi, per lei la felicità sembra proprio non esistere, perché tutti i momenti di gioia vengono perturbati dalla sua incapacità di vivere l’attimo, dai dubbi che la attanagliano, causati in parte dalle sue continue elucubrazioni mentali e in parte dal coinvolgimento via via sempre più tiepido del compagno. Per rendere più intrigante il racconto la Comencini, che ha adattato il proprio romanzo ‘Amori che non sanno stare al mondo’, ha scelto di scomporre temporalmente la vicenda raccontando una storia frantumata che salta avanti e indietro nel tempo.
Una narrazione quasi ‘schizofrenica’ come la sua Claudia, interpretata da una splendida e bravissima Lucia Mascino chiamata a recitare spesso sopra le righe per restituire nel modo più efficace possibile le reazioni inconsulte del suo personaggio. Un film che racconta di un percorso molto introspettivo, originale e denso, che piacerà alle donne e avrà qualcosa da insegnare agli uomini. “ Ho cercato di raccontare, attraverso la fine di un amore, qualcosa che andasse oltre il fatto in sé ma riguardasse l’epoca che viviamo, le difficoltà. Nel discorso amoroso oggi tra un uomo e una donna, alla luce della relativamente recente e ancora fragile libertà delle donne, si riscontrano i codici che ancora vanno trovati per riuscire ad amarsi essendo alla pari, con uno spazio molto più grande alla parola, alla soggettività delle donne, che non accettano di tacere o di essere, in nessun ambito, anche quelli più nascosti o privati, dei satelliti. Questa parità è ancora oggi terreno di scontro. Uno scontro che può essere fertile, se uomini e donne trovano il modo di non temere la differenza e la libertà gli uni delle altre”.
foto: Ansa