100 anni di lingua italiana nella cultura politica svizzera
Il Segretariato di lingua italiana, Divisione italiana dei Servizi linguistici centrali della Cancelleria federale, ha compiuto cento anni. La decisione di istituire il Segretariato e di pubblicare il Foglio federale svizzero anche in italiano risale infatti al 20
novembre del 1917. La Cancelleria federale, in collaborazione con il Consiglio di Stato del Cantone Ticino e la Deputazione ticinese alle Camere federali, ha voluto celebrare la ricorrenza con una pubblicazione storica e un’esposizione, presso la Biblioteca nazionale.
Cento anni fa, nell’autunno del 1917 e in tempo di guerra, il Consiglio federale decideva di creare il Segretariato di lingua italiana e di pubblicare il Foglio federale svizzero anche in italiano, a partire dal 1° gennaio 1918. A quel primo passo sarebbe seguito un lungo processo di rafforzamento dello statuto dell’italiano, a lato della progressiva costruzione dello Stato federale.
Nel 1969, in parallelo al nascere dei Servizi centrali di redazione e traduzione, per le tre lingue ufficiali, il Segretariato diviene Segreteria per la Svizzera italiana e l’italiano si consolida in modo deciso anche in Parlamento, per poi evolvere verso un’effettiva parificazione rispetto alle altre lingue ufficiali, nell’amministrazione federale e nei lavori parlamentari, dal 1991 in poi.
Al volgere del secolo, grazie alla nuova Costituzione (1999) e alla legge sulle lingue nazionali (2007), il plurilinguismo istituzionale si afferma come principio di Stato, diviene paradigma per la comunicazione e premessa indispensabile per una piena partecipazione di tutti alla vita politica.
Curiosità
Quando l’azione è un’offerta
È impossibile che non vi sia mai capitato di sentire o usare addirittura termini come “azione”, “radar” o “comandare” per dire “offerta”, “autovelox” o “ordinare”. Alcuni di voi ora penseranno: che problema c’è? E questa è la dimostrazione di come la lingua italiana vari anche in base a come sia usata in Italia o in Svizzera. Ci sono diverse parole che in Svizzera significano una cosa, mentre in Italia si usano diversamente e non sempre è così chiara l’origine di questa differenza, vediamo qualche esempio: mentre in Italia solitamente si ha la “patente di guida”, in Svizzera si usa dire anche “licenza di condurre”. Un altro esempio è il termine “voto”: in Italia il voto, usato in ambiente scolastico o in competizioni sportive, significa valutazione. In Svizzera invece il termine “voto” lo si usa unicamente nella circostanza del “voto” elettorale per esempio, a scuola invece si ha la “nota”.
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