Il finanziamento dei partiti in Svizzera non sarà disciplinato nella legge, per il GRECO gli sforzi svizzeri sono insufficienti
Mercoledì scorso il Consiglio federale ha preso atto del secondo rapporto di conformità del GRECO. Questo organo del Consiglio d’Europa continua a ritenere insufficienti gli sforzi profusi dalla Svizzera per attuare le sue raccomandazioni sulla trasparenza nel finanziamento dei partiti. Alla luce delle peculiarità del sistema politico svizzero, il Consiglio federale ha tuttavia deciso di rinunciare a disciplinare nella legge il finanziamento dei partiti.
Nell’autunno 2011, in seguito a una valutazione, il Gruppo di Stati contro la corruzione (GRECO) del Consiglio d’Europa aveva raccomandato alla Svizzera, tra le altre cose, di rendere più trasparente il finanziamento dei partiti. Ad eccezione della Svezia, la Svizzera è l’ultimo Stato membro del Consiglio d’Europa a non prevedere alcuna normativa nazionale in materia. Nell’aprile 2013 il Consiglio federale aveva poi accolto una delegazione del GRECO illustrandole i motivi per i quali determinate peculiarità elvetiche come il federalismo e la democrazia diretta rendono difficile una maggiore trasparenza nel finanziamento dei partiti. A parere del Consiglio federale, queste peculiarità non sono conciliabili con una regolamentazione del finanziamento dei partiti, nonostante tre Cantoni (Ticino, Ginevra e Neuchâtel) abbiano introdotto una pertinente normativa. In seguito alla democrazia diretta e alle frequenti votazioni, oltre ai partiti sono presenti sulla scena politica anche numerosi altri attori. Per di più, i Cantoni dispongono di un’ampia autonomia: un disciplinamento unitario su scala nazionale del finanziamento dei partiti non sarebbe compatibile con la tradizione federalistica elvetica. Inoltre, nell’ottica della popolazione la vita politica e il finanziamento dei partiti continuano a rappresentare in ampia misura un impegno privato e non statale. Grazie al sistema politico di milizia il fabbisogno finanziario dei partiti è decisamente inferiore a quello di altri Paesi.
Procedura di non conformità tuttora in corso
L’ultima verifica del GRECO ha riguardato, da un lato, le disposizioni penali contro la corruzione e, dall’altro, il finanziamento dei partiti. Alla fine del 2011 il GRECO ha formulato in tali ambiti una serie di raccomandazioni all’indirizzo della Svizzera auspicando in particolare una lotta più efficace contro la corruzione di privati e maggiore trasparenza nel finanziamento dei partiti. Nel rapporto di conformità adottato il 18 ottobre 2013 il GRECO ha giudicato complessivamente insufficienti gli sforzi profusi dalla Svizzera per attuare le sue raccomandazioni. Ha pertanto avviato una cosiddetta procedura di non conformità nei confronti della Svizzera, incaricandola di presentare entro fine aprile 2014 un rapporto su come intende procedere.
Progressi nella normativa penale anticorruzione…
Nel secondo rapporto di conformità adottato il 20 giugno 2014 il GRECO ha constatato progressi soddisfacenti nella normativa penale anticorruzione. Le pertinenti raccomandazioni saranno tuttavia attuate appieno soltanto all’entrata in vigore della revisione di legge attualmente in corso. Il messaggio adottato il 30 aprile 2014 dal Consiglio federale prevede, tra le altre cose, di rendere punibile d’ufficio la corruzione di privati, sanzionandola anche in assenza di distorsioni della concorrenza.
… ma nessuna attuazione in materia di finanziamento dei partiti
Il GRECO continua invece a ritenere non attuate le raccomandazioni sul finanziamento dei partiti. Ha preso atto che le autorità svizzere finora non intendono rimediare al mancato disciplinamento in materia. La procedura di non conformità avviata nei confronti della Svizzera resta pertanto in corso. Il nostro Paese dovrà presentare al GRECO, entro fine marzo 2015, un nuovo rapporto su come intende procedere.
Fonte: DFGP