Riconosciuta dai Tribunale dei Minorenni di Roma l’adozione, da parte di una coppia di donne omosessuali, di una bambina, figlia biologica di una di loro. “Le due mamme – ha spiegato Maria Antonia Pili, presidente AIAF del Friuli – hanno portato a termine un percorso di procreazione eterologa all’estero e, dopo la nascita della piccola, hanno stabilmente proseguito nel progetto di maternità condividendo con ottimi risultati i compiti educativi ed assistenziali”. Secondo la presidente dell’AIAF hanno pure offerto alla bambina “una solida base affettiva”. Un’adozione come questa rappresenta il primo caso del genere in Italia. L’adozione, in casi particolari, è contemplata “nel superiore e preminente interesse del minore – come sottolinea la presidente AIAF – a mantenere anche formalmente con l’adulto, in questo caso genitore ‘sociale’, quel rapporto affettivo e di convivenza già positivamente consolidatosi nel tempo”. E questo a maggior ragione se nell’ambito di un nucleo familiare ed indipendentemente dall’orientamento sessuale dei genitori. “La norma in questione, infatti, non contiene alcuna discriminazione tra coppie conviventi, siano essi eterosessuali o omosessuali”.
“Con avvedutezza il Tribunale ha non solo riconosciuto un diritto alla coppia ma soprattutto alla bambina, frutto di un consapevole e voluto progetto di vita di coppia ma ha segnato un passo storico per il nostro Paese”. E il presidente del Circolo Mieli Andrea Maccarrone ricorda: “Ancora una volta la politica arriva troppo tardi rispetto ai cambiamenti della società e alle inevitabili richieste di diritti. Non è più tempo di tergiversare, la legge deve essere approvata quanto prima, per allinearci alle altre grandi democrazie europee altrimenti sarà sempre più inevitabile che i vuoti legislativi vengano colmati dal progresso sociale e dai tribunali che sono obbligati a darvi risposte”.
Ma non tutti sono d’accordo. Uno dei muri più alti alzato contro l’adozione a favore delle coppie omosessuali viene proprio in questi giorni dai partiti di destra, prima di tutto dal Nuovocentrodestra di Angelino Alfano che, hanno fatto sapere tramite la portavoce nazionale Barbara Saltamartini, “si opporrà a qualsiasi apertura legislativa che preveda adozioni da parte di coppie omosessuali”. E a rendere chiara la determinata opposizione che la destra vuole fare contro l’adozione alle coppie omosessuali, appare un manifesto di Fratelli d’Italia, dove la scritta “Un figlio non è un capriccio” campeggia sull’immagine di un bebè dall’aria perplessa, in mezzo a due coppie omosessuali (due uomini e due donne) che ha fatto indignare gran parte della comunità italiana, omosessuale e non. Si tratta di uno scatto del fotografo Oliviero Toscani, il quale, afferma, di non aver concesso nessun permesso di utilizzare il suo scatto a tali fini e promette una denuncia.
Certo è vero quando si dice che il fine giustifica i mezzi, ma usare mezzi non legali per affermare le proprie idee in materia di leggi ci sembra un po’ un controsenso.