Nel fine settimana due sì e tre no dalle urne per le votazioni federali
Il popolo svizzero frena la costruzione smisurate di chalet e case di vacanze. Il voto meno scontato era quello relativo all’iniziativa «Basta con la costruzione sfrenata di abitazioni secondarie!» che ha tenuto a lungo con il fiato sospeso. Il sì è prevalso di misura con il 50.6% e più largo per i cantoni 13,5 contro 9,5. I cittadini non hanno così seguito il Consiglio federale e il Parlamento che avevano raccomandato di respingerla. Soddisfazione per Franz Weber, autore dell’iniziativa, che trova straordinario avere vinto nonostante le bugie degli avversari. Larghissima maggioranza per il decreto federale concernente il disciplinamento dei giochi in denaro, che è stato approvato con l’87% dei sì. Soddisfazione nel commento del Consigliere federali Simonetta Sommaruga: “Oltre agli scopi d’utilità pubblica, il decreto permetterà anche d’intervenire contro i pericoli insiti nei giochi d’azzardo”.
Respinta la nuova legge federale per un prezzo fisso del libro. Il 56.1% degli svizzeri ha accettato il referendum sostenuto da PLR, UDC e dalle grandi catene di distribuzione. Per il comitato referendario la legge avrebbe fatto aumentare il prezzo dei libri in Svizzera, mentre i sostenitori, tra cui il Consiglio federale e il Parlamento, la nuova legge avrebbe permesso di sorvegliare in modo più efficace l’evoluzione dei prezzi, notevolmente più alti rispetto all’estero. L’iniziativa “Sul risparmio per l’alloggio” è stata respinta con il 55.8% dei voti. Lo scopo dell’iniziativa mirava ad agevolare fiscalmente il primo acquisto di una proprietà abitativa a uso proprio. Soddisfatti i cantoni per avere evitato grazie al no perdite fiscali elevate, delusi i fautori della proposta che non sono riusciti a controbattere l’argomentazione che la proposta avrebbe avvantaggiato «soltanto i ricchi». Sonora bocciatura per l’iniziativa “6 settimane di vacanza per tutti” del sindacato Travail.Suisse. Il 66,5% dei votanti hanno detto no all’introduzione generalizzata di sei settimane di vacanza per tutti i lavoratori. Gli svizzeri hanno seguito gli ambienti economici e i partiti borghesi che vedono in queste iniziative solo un aumento del costo del lavoro e un indebolimento della competitività dell’economia svizzera.
Gaetano Scopelliti