Ideali per le escursioni di scialpinismo, le vette della Valle d’Aosta diventano in primavera, e soprattutto nel mese di aprile, una meta per appassionati e neofiti che, con l’ausilio indispensabile delle guide alpine, possono scoprire le bellezze dell’ambiente incontaminato di montagna.
Come il nome lascia intendere, la disciplina riunisce in sé caratteristiche proprie dello sci alpino con altre derivate dall’alpinismo, permettendo agli amanti dell’alta quota di muoversi utilizzando sci opportunamente adattati, con attacchi specifici e sistemi antiscivolamento (pelli di foca) per permettere il passo in salita, mentre in discesa vengono adottate le tecniche dello sci fuori pista.
Tra i numerosi itinerari accessibili sulle montagne della Valle d’Aosta, uno tra i più classici, ideale per chi inizia la pratica dello scialpinismo, è quello del monte Facciabella, nella Val d’Ayas, con partenza dalla frazione Mandriou di Antagnod, qualche chilometro dopo Brusson.
Per sciatori mediamente esperti è, poi, consigliabile l’escursione a Chaligne, con partenza da Gignod, nella valle del Gran San Bernardo, che garantisce una splendida vista sull’intera Valle d’Aosta e una divertente discesa su neve solitamente polverosa. Il rifugio Chaligne è il risultato della ristrutturazione di una tipica baita di montagna in pietra e legno. Particolare l’attenzione all’aspetto eco-ambientale e al rispetto dell’architettura pre-esistente, con ampio recupero di materiali locali. Gli arredi sono stati realizzati con legname derivato in parte da lavori di bonifica nella zona e trattato con prodotti eco-compatibili.
Il ristorante propone piatti e prodotti della tradizione valdostana valorizzando in particolare prodotti caseari degli alpeggi attivi nella zona.
Con altri sette rifugi valdostani, il rifugio Chaligne ha ottenuto la Carta di qualità 2008, una certificazione voluta dall’Assessorato Regionale al Turismo, Sport, Commercio e Trasporti, insieme con il dipartimento di Scienze merceologiche dell’Università degli studi di Torino, che contraddistingue le strutture che offrono un’accoglienza di qualità.
Infine l’ascesa del monte Zerbion, anch’essa per sciatori di medie capacità, con partenza da Promiod nella Valtournenche, che offre una vista panoramica sulla vallata centrale e sulla catena del monte Rosa.
Per chi all’alpinismo predilige lo sci fuoripista è, invece, da consigliare, in questa stagione, la discesa della Vallee Blanche, nel massiccio del monte Bianco, la più famosa e spettacolare esperienza fuoripista dell’arco alpino. Il percorso – con partenza da punta Helbronner (raggiungibile in funizia da Courmayeur) – si snoda attraverso 22 chilometri da percorrere con gli sci, circondati da 14 cime oltre i quattromila metri. Vista la severità dell’ambiente e la difficoltà della discesa, anche in questo caso è consigliabile l’accompagnamento di una guida alpina.
Tante le iniziative anche per gli amanti dello snowboard. Proprio in questi giorni infatti si svolge a Courmayeur l’Hardbooter’s day, manifestazione giunta alla quinta edizione che accomuna l’evento sportivo rappresentato dalla gara al raduno ‘hardbooter’, nel quale gli atleti sfoggiano e utilizzano attrezzi e abbigliamento degli anni ‘80 frutto della passione per il mondo dello snowboard ‘vintage’.
La gara è uno slalom gigante con partenza da Plan Checrouit. In palio un vecchio snowboard sul quale viene apposta, ogni anno, una targhetta con il nome del vincitore. In lizza vi sono due categorie: ‘hardbooter’s’ e ‘under 15’, maschile e femminile. Inoltre la competizione è aperta anche ai surfisti che utilizzano tavole ‘soft’.
Alla gara sono poi abbinate alcune iniziative che intendono ricordare il mondo degli esordi dello snowboard: una mostra di 140 tavole d’epoca, costruite tra il 1966 ed il 1988, provenienti dalla collezione di Dino Bonelli che possiede il più vasto museo europeo di attrezzi da snowboard, e una sfilata di abbigliamento e snowboard d’epoca dei partecipanti stessi che terminerà con l’assegnazione dei premi ‘Queen’ e ‘King of Style’ per la migliore ‘mise’ anni ‘80.