La sesta revisione AI è stata bocciata dal Nazionale nonostante il tentativo di salvataggio degli Stati
Il dibattito è stato acceso per due anni e alla fine erano rimaste divergenze sul secondo pacchetto di misure della sesta revisione dell’assicurazione invalidità (AI) che separavano ancora le due Camere. Il Nazionale non ne ha voluto sapere di portare il grado d’invalidità dal 70 all’80% per avere la rendita piena come proposto dagli Stati. Secondo la Camera alta la misura avrebbe permesso di risparmiare 60 milioni all’anno. L’altra controversia, la proposta di introdurre misure automatiche di risanamento, se le liquidità del fondo AI scendono sotto la soglia del 40% delle spese annue, era invece stata respinta dagli Stati. Essa avrebbe aumentato i prelievi sui salari dell’0.1%.
Dopo la mancata intensa, la conferenza di conciliazione – composta di membri delle commissioni della sicurezza sociale di Nazionale e Stati – aveva proposto alle Camere l’archiviazione di tutto il progetto, bocciata però dagli Stati, che in un ultimo tentativo di salvarla, avevano chiesto alla conciliazione (con 29 voti contro 8) di trovare un diverso compromesso per raggiungere una maggioranza. Al Nazionale è stato vano il tentativo dei gruppi del PLR e PPD, PBD e Verdi liberali di contrastare l’alleanza tra sinistra e UDC e con 110 voti contro 72 e 5 astenuti la Camera del popolo ha affossato definitivamente la sesta revisione AI.
Anche il Consigliere federale Alain Berset aveva tentato di convincere il Nazionale a tornare in conciliazione per un nuovo compromesso, ricordando che la sesta revisione conteneva anche “elementi di modernizzazione dell’AI”. Dopo il finanziamento supplementare tramite le entrate IVA nella revisione 6a, questo era “l’ultimo passo di un lungo processo”. Ma il Parlamento ha mandato un chiaro segnale di non accettare ulteriori risparmi di mezzo miliardo di franche nell’AI. Nuovi interventi sull’assicurazione non si avranno prima di cinque o sei anni.