In Turgovia, Zurigo e Vallese sono stati arrestati 15 presunti membri della ‘ndrangheta calabrese, accusati dalle autorità italiane di far parte di un’associazione di tipo mafioso
I 15 cittadini italiani sono stati arrestati dalla polizia cantonale turgoviese, zurighese e vallesana (12 arresti in Turgovia, 1 nel Canton Zurigo e 2 nel Vallese). L’UFG ha ordinato gli arresti sulla base di richieste d’estradizione italiane presentate tra febbraio 2015 e gennaio 2016 e fondate a loro volta su ordini di arresto e due sentenze del Tribunale di Reggio Calabria per associazione criminale. Due persone sono già state condannate a pene detentive di rispettivamente nove e sei anni.
Dalle richieste di estradizione risulta che gli indagati, domiciliati in maggioranza nel Canton Turgovia, sono sospettati di appartenere alla cellula di Frauenfeld della ‘ndrangheta calabrese. Gli aderenti a tale associazione mafiosa si distinguono in particolare per la partecipazione a riunioni e rituali, la sottomissione alla gerarchia e l’obbedienza incondizionata. L’UFG è giunto alla conclusione che i fatti esposti nelle richieste sono punibili a priori anche in Svizzera e che quindi è adempiuta la condizione d’estradizione della doppia punibilità.
Precedenza all’estradizione
In linea di massima, il procedimento del Ministero pubblico della Confederazione (MPC) per lo stesso reato avrebbe la precedenza rispetto a un’estradizione. La legge sull’assistenza internazionale in materia penale consente tuttavia – tra l’altro per motivi di economia processuale – di derogare a tale regola e di autorizzare l’estradizione in determinati casi.
I reati perseguiti in Svizzera si sono rivelati rientrare nel quadro di indagini più ampie condotte dalle autorità italiane. Inoltre, due membri della cellula sono stati arrestati in Italia nell’estate del 2014 e condannati, il 23 ottobre 2015, in prima istanza a pene detentive di rispettivamente 14 e 12 anni. Il MPC ha pertanto invitato l’UFG a privilegiare l’estradizione.
Opposizione all’estradizione
I presunti membri della ‘ndrangheta calabrese sono stati subito sentiti in merito alle richieste di estradizione dell’Italia. In quattordici si sono opposti all’estradizione; una delle persone arrestate in Turgovia si è detta in linea di massima d’accordo con l’estradizione verso l’Italia, ma ha ancora tre giorni per decidere in via definitiva.
Ora l’UFG deciderà sull’estradizione, fondandosi sulle richieste italiane e l’esito degli interrogatori, come pure su eventuali pareri scritti degli interessati. Verificherà inoltre se mantenerli agli arresti o rilasciarli a determinate condizioni. La legge sull’assistenza internazionale in materia penale e la giurisprudenza del Tribunale federale prevedono di norma la detenzione nella procedura d’estradizione. Tuttavia il rischio di fuga e di collusione appare minimo, visto che quasi tutti gli estradandi sono domiciliati in Svizzera da anni ed erano a conoscenza delle indagini italiane prima ancora del loro arresto. Ecco perché l’UFG prende in considerazione il rilascio su cauzione – all’occorrenza abbinato ad altre misure cautelari.
Uno dei due naturalizzati – non estradabili senza il loro consenso – ha dichiarato di opporsi all’estradizione. L’altro sarà interrogato soltanto questa settimana.
Fonte dati: UFG