Chiedeva soldi per eseguire operazioni all’estero
Valli a capire questi “grandi” uomini, magari scienziati, grandi medici e chirurghi, apprezzati per le loro indubbie capacità e per i loro meriti eccelsi, ammirati e ricercati da chi si trova in uno stato di drammatico bisogno, con ai loro piedi pazienti e non pazienti, lettori e semplici conoscenti! E poi si scopre che hanno tutto e vorrebbero avere anche di più, abbassandosi, per ottenerlo, alle manifestazioni più odiose di miseria morale. Stando alle cronache e ai provvedimenti della guardia di finanza di Firenze, uno di questi “grandi” personaggi, insigni per capacità e competenze e miserabile per comportamento, sarebbe il superchirurgo Paolo Macchiarini, 54 anni, luminare di chiara fama, laureato in chirurgia toracica, autore del primo storico trapianto di trachea creata da staminali, stimato scienziato all’estero, in Germania, in Inghilterra, in Spagna e in tanti altri Paesi avanzati, poi, dal 2008, al Careggi di Firenze.
L’accusa è gravissima e infamante: tentata truffa aggravata e tentata concussione. Ecco la cronaca dei fatti. Il dottor Paolo Macchiarini è stato arrestato appena è uscito dalla sala operatoria, ancora col camice addosso e stanco per un’operazione durata a lungo. Il gip gli ha concesso gli arresti domiciliari, quindi non è andato in prigione, ma direttamente a casa sua dopo l’interrogatorio. Le prove a suo carico sarebbero schiaccianti, almeno a giudicare dalle intercettazioni e dalle denunce dei familiari di alcuni suoi pazienti, ammalati di cancro. In almeno cinque casi il chirurgo avrebbe chiesto danaro ai pazienti malati di tumore, per essere operati non a Firenze, ma all’estero, in strutture private in Germania e in Inghilterra. C’è la testimonianza della moglie di un paziente colpito da metastasi al cervello e al polmone, la quale ha raccontato ai magistrati che il superchirurgo le avrebbe chiesto 150 mila euro per far ricoverare il marito in una clinica privata di Hannover. C’è quella di un paziente malato di cancro e operato sei volte che si è sentito proporre una settima operazione urgente da fare in Inghilterra, per un totale di 130 mila euro. Un’intercettazione lo avrebbe inchiodato. Parlando con la caposala che gli chiedeva perché non lo operava a Firenze, il dottor Macchiarini le avrebbe risposto che “in Inghilterra posso chiedere di più”. Un’altra testimonianza rivela che un paziente avrebbe dovuto operarsi a Firenze in regime di intramoenia (a pagamento) per “evitare che l’intervento fosse eseguito da un altro medico in servizio al reparto”. Insomma, quel che succede spesso in Italia. Il servizio sanitario nazionale non funziona perché i medici hanno interesse a non farlo funzionare, così il paziente si rivolge al medico, pagandolo. Un’altra testimonianza parla proprio di questo: l’anticipo dell’intervento a pagamento altrimenti l’attesa sarebbe stata “di almeno tre mesi”, mentre non era vero.
Si tratta di pressioni psicologiche su pazienti in condizioni di sudditanza, per bisogno, sempre nell’intento di far pagare ai pazienti e alle loro famiglie. Venendo in Italia l’ex assessore alla sanità della Regione Toscana, Enrico Rossi, oggi governatore, gli avrebbe promesso una cattedra universitaria. Poi mai concessa per l’opposizione dei cosiddetti “baroni”. Gli era stato intanto assegnato un posto come chirurgo pagato 310 mila euro all’anno, 110 mila dei quali pagati dalla Regione.
Dopo l’arresto, il dottor Macchiarini ha detto al suo avvocato: “Quando questa storia sarà finita, andrò all’estero e ci resterò per sempre”. Sempre che dall’estero non lo rimandino subito in Italia.