È stato concepito tra il 2006 e il 2007, presentato nel 2008 alla Fiera della Pubblica amministrazione e, con un prototipo, reso funzionante a metà del 2009. Si tratta del Sifc (Sistema integrato delle funzioni consolari) o Consolato digitale, il progetto pilota presentato al Consolato di Bruxelles in presenza del sottosegretario agli Affari Esteri Alfredo Mantica e di una delegazione di parlamentari di Camera dei deputati e Senato della Repubblica, tra cui molti eletti all’estero.
Secondo il Ministero degli Esteri, nei prossimi mesi saranno installate le stesse piattaforme a Berlino, Monaco, Berna per poi passare alle sedi del resto d’Europa e successivamente in tutto il mondo. “L’obiettivo – ha detto il sottosegretario agli Affari esteri Alfredo Mantica – è la fine del 2011 e l’inizio del 2012 per installare questo sistema informativo, la base per offrire i servizi del Consolato a distanza”.
“In questo modo – ha aggiunto Mantica – i cittadini residenti all’estero avranno la possibilità di collegarsi e dialogare direttamente con il Consolato usando il computer personale e avere una serie di servizi in modo semplice e anche con il pagamento diretto” tramite carta di credito.
Gli obiettivi principali dello sviluppo del Consolato digitale sono la semplificazione delle procedure di lavoro degli uffici consolari e il miglioramento dell’efficienza del servizio offerto e della comunicazione con i cittadini.
Entrando nel portale del Consolato digitale il cittadino potrà accedere a diversi tipi di servizi a seconda della credenziale dell’utente stesso.
L’accesso è infatti aperto a tutti, anche a coloro che non sono in possesso di un account e di una password, ma in questo caso il servizio offerto è quello base, perciò limitato.
Coloro che si registreranno on line accederanno al livello intermedio e coloro che effettueranno anche il passo successivo, cioè recarsi al Consolato di riferimento per ottenere le credenziali d’accesso, avranno l’opportunità di usufruire di tutti i servizi proposti dalla piattaforma. Attraverso il Consolato digitale sarà possibile richiedere informazioni generiche o più specifiche tramite una classica mail che arriverà però direttamente al funzionario competente in materia. Si potranno inoltre consultare i dati anagrafici personali; modificare quelli non sensibili come numero di telefono, indirizzo e-mail, mentre per le altre informazioni all’utente sarà permesso proporre modifiche che diverranno effettive solo dopo una verifica da parte del personale dell’ufficio consolare.
L’utente potrà inoltre visualizzare lo stato di una pratica, avviare la pratica di richiesta di certificati e del passaporto e prenotare on-line gli appuntamenti.
Per le persone che hanno difficoltà con l’uso di internet e del computer, sarà comunque possibile utilizzare la stessa piattaforma all’interno del Consolato, o di qualche altro luogo pubblico di competenza della Farnesina, affiancati però dal personale specifico del Ministero degli Affari Esteri.
Si tratta di un “sistema transitorio” utilizzato “soprattutto nella fase iniziale” che consiste “in terminali, detti totem, collegati e posti in luoghi pubblici dove sarà possibile, per chi non ha personal computer né la capacità di utilizzarlo, poter accedere ai servizi consolari a distanza”, ha specificato il sottosegretario.
Al momento il Ministero degli Affari esteri “non intende – ha sottolineato il sottosegretario – mettere questi totem in strutture che non siano gestite direttamente dal Mae”. “Comunque abbiamo due anni di sperimentazione davanti – ha concluso Mantica – vediamo le risposte che darà la gente a questo nuovo servizio”.
Il sottosegretario ha poi parlato del nuovo passaporto biometrico: “Dovrà essere disponibile a partire dal primo luglio del 2010 come da accordi in sede europea”, ha affermato.
L’Italia ha fatto una scelta, non di questo governo ma condivisa da questo governo, molto particolare: manterremo 222 siti nel mondo dove sarà possibile rilasciare passaporti quando tutti gli altri Paesi europei hanno ridotto questa possibilità accentrando tutto invece nella sede centrale del paese di riferimento”.
“Queste due iniziative – il servizio della rete consolare a distanza e il servizio dei passaporti – si collegano alla razionalizzazione delle reti consolari”, ha dichiarato Mantica. “Sono già tre argomenti che viaggiano in parallelo – ha aggiunto – ma riguardando le stesse utenze e gli stessi servizi prima o poi si intrecciano.
Per questo motivo, il piano di razionalizzazione del Consolato in qualche modo verrà condizionato, accelerato o ritardato, a seconda di come si incroceranno le altre due soluzioni”.
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