Agnese Mariotti aveva il sogno di conquistare la vetta più alta dell’Africa. Un giorno il sogno magicamente, e non senza poca fatica, si realizza ed elettrizzata, sfinita ed entusiasta si ritrova a contemplare l’impresa appena compiuta. Le emozioni, le dure prove, le difficoltà e le gioie di quell’esperienza indimenticabile, Agnese Mariotti le ha scritte nel suo Kilimanjiaro – A tu per tu con Kibo. Ecco cosa ci ha raccontato la scrittrice della sua avventura e del suo libro…
Raccontaci di come nasce la tua passione per le montagne…
La mia passione per le montagne nasce dall’amore per la natura e dal piacere di muovermi all’aria aperta. Camminando in montagna si abbina l’attività fisica all’“esplorazione”, corpo e mente si muovono, ci si sposta dai luoghi delle nostre attività consuete e dai pensieri consueti, si entra in contatto con la semplicità e la vitalità della natura. Tutto questo è tonificante, libera da tensioni, apre la mente a nuove idee.
Cosa vuol dire raggiungere una vetta e cosa si prova nella riuscita di una meta prefissa?
Andare in montagna significa anche proporsi uno scopo, per esempio arrivare in cima a una vetta, e tentare di raggiungerlo, quindi si parte animati anche dal desiderio di realizzare un’idea, renderla concreta. Sono tanti i motivi che mi spingono ad andare in montagna e cercare di raggiungere una vetta per faticoso che sia: dall’esigenza di soddisfazione personale alla ricerca di fiducia in me stessa, al desiderio di arricchire la mia vita di emozioni, di vivere momenti che in qualche modo “fermino” il tempo. Ma c’è anche altro come spiego nel libro, per esempio il voler conoscere una particolare montagna, i suoi pendii, le sue rocce, instaurare un dialogo con lei che poi si traduce in un dialogo rivelatore con me stessa, e infine quando finalmente sono in cima, spaziare con lo sguardo e la mente e guardare oltre l’orizzonte… così si scopre sempre qualcosa di nuovo.
Per te il Kilimanjaro era un sogno che sei riuscita a realizzare. Cosa ha significato il raggiungimento della cima più alta dell’Africa?
Il Kilimanjaro mi ha sempre attirata perché montagna più alta d’Africa ma anche per la sua bellezza e imponenza. Desideravo conoscerlo da vicino e nello stesso tempo sfidare me stessa ad arrivare in cima, oltre i 5800 metri. Per me raggiungere una vetta non significa conquistare la montagna – che se vuole non si lascia conquistare da nessuno – ma piuttosto conquistare me stessa, andare oltre i miei limiti.
Quali sono state le maggiori difficoltà? Ci sono mai stati imprevisti che ti hanno mai fatto pensare di abbandonare l’impresa?
Nel libro racconto delle difficoltà fisiche che ho avuto durante questa escursione. La mia preoccupazione principale era l’altitudine perché non avevo mai camminato a certe quote e non avevo idea di come reagissi fisicamente. La tensione e la preoccupazione hanno reso i primi giorni difficili e non sono stata bene, ma pur dubitando delle mie capacità non volevo mollare. Sono sempre stata attenta alle mie reazioni fisiche per cercare di capire se soffrissi davvero di mal d’altitudine – in questo caso avrei dovuto abbandonare – o se fosse solo insicurezza. Non ho mai pensato di lasciar perdere nonostante le difficoltà, sia per il grande desiderio di arrivare in cima, sia grazie all’incoraggiamento delle guide.
A chi consiglieresti un’esperienza del genere?
Consiglierei questa esperienza a chi ama la montagna e apprezza l’unicità di ogni cima, a chi cerca il contatto con la natura, sa adattarsi agli ambienti naturali che mancano di strutture confortevoli e soprattutto ama camminare e stare all’aria aperta.
Quale sarà adesso la prossima cima da conquistare?
Sono tante le montagne che mi piacerebbe conoscere, prime fra tutte varie cime nelle Alpi. La bellezza delle Alpi mi stupisce sempre, ogni zona, dal Vallese, all’Oberland, al massiccio del monte Bianco, alle Dolomiti è diversa, peculiare e offre emozioni uniche. Ma mi piacerebbe visitare anche altre catene montuose, vedere montagne in varie parti del mondo, il che porta a conoscere un po’ di mondo, non solo la natura ma anche le culture e gli stili di vita che si sono sviluppati in ogni particolare ambiente naturale… la scelta è davvero ampia.
Vuoi sapere di più? Visita il blog Montagne e Orizzonti di Agnese Mariotti: http://montagneorizzonti.blogspot.ch/
Eveline Bentivegna