Ad Olga e Peppino
Spesso si afferma che la maturità di una società si misura dal grado di rispetto che dimostra nel trattare i propri pensionati. Mi è capitato di incontrare dei miei cari amici a San Gallo, cittadini spagnoli, oggi appunto in pensione. E così ho scoperto il programma “IMERSO”. È il sistema sperimentato dal governo spagnolo nel periodo 2011/2012 per riallacciare i rapporti con i pensionati di origine spagnola che risiedono all’estero. Straordinario. Attraverso l’Ambasciata, i pensionati spagnoli ricevono a casa l’offerta di partecipare a viaggi organizzati dallo Stato nelle più belle località turistiche: Andalusia, Canarie, Malaga etc… Durata 15 giorni, volo dall’aereoporto più vicino, ed assistenza medica 24 ore su 24. Costo di partecipazione per i pensionati 300 euro. I miei amici mi hanno mostrato i biglietti aerei, il programma perfettamente organizzato, peraltro da una agenzia turistica rinomata, non spagnola ma italiana. Ovviamente alberghi minimo 4 stelle, vitto e alloggio tutto compreso, bevande e visite a siti di interesse culturale ed enogastronomico. Ripeto, costo per il pensionato 300 euro a testa per 15 giorni e nulla di più. La pratica direttamente giunta dall’Ambasciata con firma dei diplomatici spagnoli. Inutile analizzare quali siano i benefici per lo Stato spagnolo, perché sono molto evidenti e ricchi di conseguenze positive sul piano economico, sociale e culturale per il governo spagnolo. Dimenticavo, età minima per la partecipazione 65 anni, nessun limite o riferimento ad altri requisiti per l’accesso. Ora, è evidente che vi è una politica verso gli spagnoli all’estero matura ed all’avanguardia, e qualsiasi commento o paragone in riferimento alla nostra politica verso gli italiani all’estero va rigorosamente evitato.
C’è da chiedersi cosa ne verrebbe fuori se creassimo una “Commissione Giannini” per analizzare i trattamenti dei pensionati in Europa. Si scoprirebbe magari, che ai nostri pensionati in Italia ed all’estero anche noi chiediamo contributi di 300 euro all’anno, ma solo per pagare gli aumenti rigorosi derivanti dai programmi “Salva Italia” e piuttosto che offrirgli 15 giorni di viaggio, li costringiamo a 15 giorni al mese di ricorso alle mense Caritas; per milioni di loro la pensione va dai 450 euro ai 900. Gli spagnoli sono creativi, ma i tedeschi sono più rigorosi ed i loro pensionati sono quasi sempre in giro per il mondo con programmi ad hoc che riempiono in periodi destagionalizzati molte località attrattive. Qualcuno ha capito che i pensionati sono una opportunità di rilanciare lo sviluppo e non una categoria da spremere. Noi non abbiamo un programma anticrisi IMERSO, ma neanche uno antievasione “EMERSO”. Navighiamo a vista contentando lobby e garantendo privilegi nella speranza che un “buon senso” europeo prima o poi ci salvi. Il sorriso dei miei amici pensionati italo/ spagnoli non lo dimenticherò, ma soprattutto non dimenticherò la frase con la quale mi hanno salutato: “Il nostro governo ci coccola perché sa che per ogni pensionato di una certa età ogni viaggio potrebbe essere l’ultimo. Ola amico e Viva la Spagna”. Da allora cerco invano tra i pensionati italiani all’estero ed in Italia un sorriso così. Lo vorrei, per convincermi che un Grande Paese è un paese che fa sorridere i suoi cittadini, ma non lo trovo. Torneremo ad essere un Grande Paese solo quando sentiremo dire con lo stesso orgoglio, dai nostri pensionati, Viva l’Italia.
Massimo Pillera