La Farnesina vittima di hackeraggio russo nei mesi in cui Gentiloni era ministro degli Esteri
La vicenda sul possibile attacco hacker subito dalla Farnesina viene svelato dal quotidiano britannico Guardian che, citando fonti vicine alla vicenda, afferma che lo scorso anno per ben quattro mesi, quando il presidente del Consiglio Gentiloni era ministro degli Esteri, la Farnesina è stata oggetto di hackeraggio, molto probabilmente da parte della Russia.
La Farnesina fa sapere subito che nessuna informazione sensibile sarebbe stata carpita durante l’attacco hacker e, inoltre, una fonte del governo italiano – sempre citata dal Guardian – ha confermato l’attacco hacker precisando tuttavia che Gentiloni non ne è stato vittima anche perché, sostiene la fonte, “evitava di usare le mail quando era ministro degli Esteri”. Infine non sono riusciti ad accedere al livello dei dati “criptati”.
Anche se i sospetti ricadrebbero sulla Russia, la fonte italiana non ha voluto confermare che dietro l’attacco vi sia Mosca, anche se secondo altre due persone a conoscenza dei fatti, sempre citate dal quotidiano britannico, gli hacker hanno agito su mandato dello “stato russo”. Sulla questione starebbe indagando la procura di Roma, il ministro degli esteri Angelino Alfano, pronunciandosi sull’accaduto, afferma che il governo “valuterà il da farsi solo dopo che avremo capito chi è il responsabile”.
Dal ministero degli Esteri fanno sapere di essere a conoscenza dell’attacco hacker subito nel 2016 e che a seguito del primo attacco c’era già astato un primo intervento ‘di rafforzamento’ provvedendo a “cambiare l’architettura” del sistema online adottando nuove misure per la protezione dei dati. “Ma è bene precisare ancora una volta – affermano fonti vicine al ministero – che non si è trattato di attacchi al sistema informatico criptato attraverso il quale si veicolano le informazioni più rilevanti e delicate bensì al sistema di gestione delle e-mail del personale della Farnesina e delle Ambasciate”. L’indagine è partita da una segnalazione del Cnaipic, il Centro nazionale anticrimine informatico della Polizia postale. Il sospetto è che l’azione di cyberspionaggio provenga dall’Est europeo perché il malware utilizzato avrebbe caratteristiche del tutto simili a quelli di ingegneria informatico di quell’area geografica.
Secondo i primi accertamenti investigativi, il malware avrebbe infettato il sistema di gestione delle mail di uffici distaccati della Farnesina, come le ambasciate o le sedi fuori Roma di singoli funzionari, senza carpire i dati criptati.
Mosca nega qualsiasi responsabilità sull’accaduto e afferma che non c’è nessuna prova dell’attacco hacker contro la Farnesina. “Non ci sono fatti che provano questa affermazione” ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova rispondendo all’ANSA, mentendo la notizia diffusa da Guardian. Il leader della Lega Matteo Salvini ha voluto esprimersi in maniera esplicita sull’episodio affermando che si tratterebbe di “una ca**ata. Obama, Merkel, Hollande, Renzi e ora Gentiloni: politicanti che nascondono i loro problemi e le loro sconfitte dando la colpa ‘agli hacker russi’. A parte il fatto che spiare l’inutile Gentiloni è fatica sprecata, ormai qualunque cosa accada al mondo “è colpa di Putin” (o di Trump)”.
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foto: Ansa