È finito in un bagno di sangue l’assalto condotto dalle forze israeliane contro la flottiglia multinazionale di attivisti filo-palestinesi in navigazione verso la Striscia di Gaza.
L’azione – ripetutamente minacciata da Israele nel caso in cui gli attivisti avessero cercato di forzare il blocco imposto attorno alla Striscia fin dall’avvento al potere degli islamico-radicali di Hamas, nel 2007 – è avvenuta di notte in acque internazionali, a qualche decina di miglia dalla costa.
La nave di una ong turca che guidava la spedizione è stata l’epicentro degli scontri, che hanno provocato un’immediata crisi diplomatica fra Israele e Turchia, in prima fila nel sostegno alla flottiglia; la spedizione, promossa dal movimento ‘Free Gaza’ con la partecipazione di circa 700 persone (tra cui almeno cinque attivisti italiani), aveva l’intenzione di portare un carico di aiuti a Gaza sfidando il blocco.
Secondo le ricostruzioni dell’episodio, ancora frammentarie, i commando israeliani ad un certo punto hanno aperto il fuoco provocando 19 morti e numerosi feriti. Stando ad un portavoce militare dello Stato ebraico, a innescare il caos sarebbe stato il tentativo di alcuni attivisti di resistere all’abbordaggio con bastoni, coltelli e almeno un’arma da fuoco, sottratta – pare – ad un soldato.
Fra i militari si contano quattro feriti, ha aggiunto il portavoce, accusando i promotori della flottiglia di aver organizzato una “provocazione violenta”.
Alla fine le navi sono passate sotto il controllo israeliano e sono attualmente scortate verso il porto di Ashdod (sud di Israele), chiuso ai media.
Nessuna conseguenza è segnalata per gli attivisti italiani. Israele ha intanto elevato il livello di allerta sul fronte nord (con il Libano) e su quello sud (con la Striscia di Gaza).
Ma a ribollire è pure il fronte interno degli arabo-israeliani: un leader radicale di questi, lo sceicco Salah, dirigente del Movimento Islamico in Galilea che partecipava alla spedizione, è stato ferito.
Dalla Cisgiordania, il presidente palestinese, Abu Mazen (Mahmud Abbas), ha denunciato l’accaduto come “un massacro”, dichiarando tre giorni di lutto nazionale. Da Gaza, invece, i dirigenti di Hamas hanno parlato di “crimine” commesso da Israele, preannunciando reazioni e chiedendo risposte internazionali.
Un esponente islamico, Ahmed Yusef, ha invocato “un’intifada” di popolo dinanzi alle ambasciate d’Israele nel mondo.
La tensione, del resto, è già salita alle stelle con la Turchia, dove sono in corso manifestazioni di piazza anti-israeliane.
Il Paese – già alleato strategico di Israele, ma da mesi in grave crisi di rapporti con lo Stato ebraico – aveva chiesto alla vigilia al governo di Gerusalemme di lasciar passare la flottiglia. L’epilogo ha indotto ora Ankara a prefigurare “conseguenze irreparabili” alle relazioni bilaterali: tanto più gravi se sarà confermata la notizia secondo cui almeno 9 vittime sono turche.
Articolo precedente
Prossimo articolo
Ti potrebbe interessare anche...
- Commenti
- Commenti su facebook