Resta invariata la classifica per le prime tre, rallentano Roma e Lazio, il Milan non esce dal tunnel, in zona retrocessioni vanno a punti Genoa e Verona
Botta e risposta tra le prime tre della classifica e la Roma che frena sul campo del Genoa. Il Napoli vince a Udine di misura, giocando benino e capitalizzando al massimo un rigore (dubbio) di Jorginho, che sbaglia e poi ribadisce in gol, per tre punti che valgono doppio. Il Napoli si tiene il primato solitario in classifica ed è un segnale positivo in ottica scudetto, se la squadra di Sarri vince queste gare che si rivelano più complicate del previsto e il Napoli non è brillante come all’inizio. Questo nuovo atteggiamento, badare al risultato, è merito di Sarri ed è quella qualità in più che mancava al Napoli. Il prossimo venerdì lo scontro diretto contro la Juventus, offre l’occasione al Napoli di consacrarsi definitivamente come grande squadra e di staccare i bianconeri a +7, ma Sarri dovrà ritrovare il suo Napoli migliore.
L’Inter non si ferma e nel segno del solito Icardi, due reti, passa a Cagliari e conferma di essere una candidata allo scudetto. Spalletti, l’artefice di questo inizio di stagione da sogno, si nasconde per non mettere pressione alla sua squadra. L’Inter non ha un gioco spettacolare, in compenso ha confermato di essere solida mentalmente e cinica sotto porta. Interpreta al meglio le indicazioni tattiche di Spalletti, che insiste su una formazione di titolari fissi, che sanno tenere bene il campo, senza andare in confusione e i giocatori meno utilizzati danno segnali positivi quando entrano (Brozovic ha segnato la rete del 2-0). L’Inter è ancora imbattuta e nel girone di andata avrà due esami scudetto da affrontare contro Juventus e Lazio. Allora si capirà se Spalletti dovrà, suo malgrado, mettere a fuoco l’obiettivo scudetto. Buona la prestazione del Cagliari bravo a mettere in difficoltà l’Inter e a riaprire la gara, sfiorando il pareggio. Questo Cagliari di Lopez è destinato a raggiungere la salvezza anzitempo.
La Juventus non sbaglia contro il Crotone, si tiene in scia del Napoli e si presenta alla sfida di venerdì con 4 punti di distacco. Come la capolista, anche la squadra di Allegri non è al massimo. Nonostante abbia fatto la partita, schiacciando letteralmente il Crotone nella propria metà campo, per tutto il primo non è riuscita a superare il muro degli uomini di Nicola, che si sono limitati solo a difendere, per poi crollare dopo il gol di Mandzukic. Allegri ha sperimentato, ritornando alla difesa a tre con il tedesco Howedes e lasciando in panchina Pjanic e Higuain. C’è sempre una fase nella stagione della Juventus in cui Allegri è costretto a rivedere modulo e assetto, e la sconfitta contro la Sampdoria è stata il campanello d’allarme. Attesa da tre gare chiavi per la stagione, Napoli, Olympiacos e Inter, la Juventus dovrà ritrovare le qualità mentali e tecniche per superare questa settimana indenne, ma soprattutto ritrovare l’apporto di giocatori chiave, come Dybala e Alex Sandro e dei centrocampisti, lontani dai loro standard.
Rallentano le romane. La Roma si ferma a Genoa e butta via una vittoria che presumibilmente avrebbe conquistato se il suo capitano non avesse commesso una scelleratezza. Una manata in faccia a Lapadula in area di rigore porta all’espulsione di De Rossi e al rigore grazie alle immagini del Var. La squadra di Francesco era in vantaggio 1-0 e aveva la gara in mano. La follia di De Rossi regala il pari al Genoa e blocca la Roma. Inconcepibile che sia l’esperto De Rossi (non nuovo a questi atteggiamenti) a mettere in difficoltà la squadra. La lotta scudetto non tollera questi errori. Il lato positivo per Di Francesco è la prestazione dei suoi, che nonostante l’inferiorità numerica hanno sfiorato la vittoria. Incidente di percorso che fa scivolare la Roma a -7 dal Napoli, mentre per il Genoa è un punto d’oro per la classifica precaria. La Lazio lascia due punti nel recupero contro la Fiorentina, per un rigore assegnato ai viola con l’apporto del Var. La massima punizione c’era e la Fiorentina ha meriato il pari in una gara equilibrata e dai ritmi alti. La Lazio ha giocato sotto le sue possibilità e deve recriminare per avere chiuso la gara sul finire della gara. La squadra di Inzaghi nelle ultime due gare ha perso terreno nei confronti del quarto posto, ma se dal recupero contro l’Udinese arrivasse la vittoria, resterebbe in piena corsa Champions.
Per il Milan le sei gare della svolta o almeno per aggiustare la classifica iniziano con uno 0-0 col Torino, che induce uno spazientito pubblico rossonero a fischiare la squadra, contestazione che sa di condanna del prestigioso progetto. Difatti lunedì la società ha sollevato dall’incarico il tecnico Montella, non più disposta a tollerare la mediocrità della squadra. L’ex allenatore del Milan ha esaurito le idee per trovare la formula giusta al gioco del Milan e non è più bastato predicare pazienza, serenità e progressi, che non sono mai arrivati. Al suo posto è promosso dalla Primavera, Gennaro Gattuso, ex bandiera del centrocampo del Milan berlusconiano. Un’incognita, per l’inesperienza ad alti livelli. Un tentativo vecchio di affidare la squadra a una persona che conosce l’ambiente, ma gli ultimi tre tentativi sono falliti. Gattuso eredita una classifica inquietante, a pari punti (20) con Chievo e Bologna, che non è proprio il massimo dopo le premesse estive. A San Siro non vince dal 20 settembre e la squadra non ha un’identità e un gioco che possa toglierla da questa situazione grave. Le responsabilità di questa disfatta vanno spalmate anche su altri attori (Fassone e Mirabelli) di una rifondazione impostata male, con troppi acquisti di giocatori che non hanno reso come dovuto.
Dalla convincente vittoria contro la Juventus, al brusco risveglio sul campo del Bologna. La Sampdoria si fa travolgere da un ottimo Bologna con tre gol, di cui uno subito in superiorità numerica. Con le grandi squadre nel mirino la Sampdoria si perde, ma anche per i meriti del miglior Bologna della stagione. Un primo tempo perfetto e una ripresa con tanta determinazione e organizzazione tattica a difendere il vantaggio dall’assalto poco ordinato della Sampdoria e segnando la terza rete su una ripartenza. Il Bologna aggancia il Milan e la zona Europa League dista 6 punti, proprio dalla Sampdoria che dovrà riflettere su questo passo indietro nella prestazione.
Nella zona bassa della classifica ritorna alla vittoria il Verona in una sfida salvezza sul campo del Sassuolo. È tornato un po’ di sereno al Verona e la consapevolezza nei propri mezzi, di essere in grado di raggiungere la salvezza. Passo indietro del Sassuolo, ormai lontano parente di quello di Di Francesco, al quale manca personalità e che ora si trova in piena lotta retrocessione. La società reagisce cambia l’allenatore: al posto di Bucchi arriva Iachini. Illusione Spal contro l’altra squadra veronese, il Chievo. La Spal in vantaggio dopo un ottimo primo tempo, ha pagato tributo all’inesperienza di gestire le gare in Serie A e all’incapacità segnare il secondo gol. Il Chievo quando trova il suo gioco collaudato sa far male e si prende i tre punti in rimonta grazie al suo attaccante di talento Inglese. A 20 punti, per il Chievo la quota salvezza non è lontana.
G.S.
foto: Ansa