La Germania è il principale acquirente
Nel 2018 le imprese svizzere hanno esportato materiale bellico in 64 Paesi con l’autorizzazione della SECO per un totale di 509,9 milioni di franchi. In confronto all’anno precedente ciò corrisponde a un aumento del 14% e a una quota dello 0,17% delle esportazioni complessive di merci dell’economia svizzera. L’aumento è dovuto in particolare al fatto che per la prima volta si tiene conto del traffico delle riparazioni e delle esportazioni temporanee.
Nel 2018 le esportazioni complessive della Svizzera sono aumentate del 3% circa rispetto all’anno precedente. Anche le esportazioni di materiale bellico hanno registrato un aumento del 14% circa rispetto al 2017 per attestarsi a 509,9 milioni di franchi.
Secondo la Segreteria di Stato dell’economia SECO, l’aumento è dovuto in particolare al fatto che dal 1° gennaio 2018 le statistiche vengono elaborate in base a una nuova banca dati che tiene conto del traffico delle riparazioni e delle esportazioni temporanee. Prima del 2018 le cifre sulle esportazioni di materiale bellico provenivano dall’Amministrazione federale delle dogane AFD, che però non tiene conto di questi flussi di merci perché non li considera prodotti commerciali in prospettiva doganale.
La Germania il principale acquirente
Le transazioni di maggiore entità nel periodo in esame sono state l’esportazione di veicoli blindati in Danimarca, la fornitura di veicoli blindati alla Romania ed esportazioni dell’esercito svizzero nell’ambito della liquidazione di carri armati in Germania e di missili “Sidewinder” negli Stati Uniti.
Suddivise per continenti, le esportazioni verso l’Europa si sono attestate al 75,6%, quelle verso l’America al 12,5%, verso l’Asia all’11,6%, verso l’Africa allo 0,2% e verso l’Australia allo 0,1%.
I cinque maggiori acquirenti sono stati la Germania, seguita da Danimarca, USA, Romania e Italia.
In base alle categorie di materiale bellico, nel 2018 le esportazioni si sono suddivise come segue: 34,0% munizioni e parti di munizioni per armi di ogni calibro, 24,5% veicoli blindati, 10,4% componenti per aeromobili da combattimento, 10,1% armi di ogni calibro e 6,8% materiale per la direzione del tiro. Il restante 14,2% è ripartito fra altre 8 categorie.
Meno autorizzazioni per beni militari speciali
Anche la SECO pubblica una statistica sui beni militari speciali dell’ordinanza sul controllo dei beni a duplice impiego (ad es. disturbatori di frequenza, protezione antiproiettile, visori notturni, simulatori). Nel 2018 il valore complessivo delle autorizzazioni rilasciate in base ai criteri previsti dalla legislazione sul controllo dei beni a duplice impiego si è attestato a 25 milioni di franchi. Siccome la tariffa doganale non prevede una distinzione per i beni militari speciali, non è possibile rilevare dati in merito ai beni effettivamente esportati.
Fonte dati: SECO